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Parietaria judaica L.
- L'erba vetriola dei muri è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in tutte le
regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima in tutto il territorio. Cresce in vegetazioni
pioniere nitrofile su vecchi muri, edifici, marciapiedi, a volte in luoghi rupestri frequentati da animali, su suoli primitivi
ricchi in composti azotati, aridi d'estate, al di sotto della fascia montana superiore. La pianta ha proprietà diuretiche, ma
il polline è fortemente allergenico. Il nome generico allude al fatto che molte specie crescono su muri; il nome specifico
si riferisce alla Giudea, ove la pianta è presente. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-
agosto.
Parietaria lusitanica L. subsp. lusitanica
- L'erba vetriola lusitanica è una pianta annua a distribuzione
stenomediterraneo-atlantica presente lungo le coste di tutte le regioni italiane affacciate sul Mar Tirreno e sul Mar
Jonio, oltre che sulle coste adriatiche della Puglia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara e presente
esclusivamente sulle mura del centro urbano. Cresce su rocce e muri umidi e stillicidiosi, in ambienti ombrosi, dal
livello del mare a 700 m circa, nella fascia mediterranea. La pianta ha proprietà diuretiche, ma il polline è fortemente
allergenico. Il nome generico allude al fatto che molte specie crescono su muri; il nome specifico si riferisce all'antica
regione della Lusitania, corrispondente più o meno all'odierno Portogallo. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: gennaio-marzo(-maggio).
Parietaria officinalis L.
- L'erba vetriola comune è una specie dell'Europa centro-meridionale presente in tutte le
regioni dell'Italia continentale salvo che in Calabria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara e presente in
stazioni del settore suburbano. Cresce in vegetazioni disturbate quali orli di boscaglie e siepi, a volte alla base di muri
in situazioni piuttosto ombreggiate, su suoli argillosi piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, dal livello del mare a
900 m circa. La pianta ha proprietà diuretiche, ma il polline è fortemente allergenico; le giovani foglie lessate venivano
consumate come gli spinaci. Il nome generico si riferisce al fatto che molte specie crescono su muri; il nome specifico
deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) e fa riferimento all'uso a scopo medicinale. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
Parkinsonia aculeata L.
- La parkinsonia, o palo verde, è una specie originaria dei deserti di Sonora e Chihuaha,
introdotta in diverse parti del mondo come pianta ornamentale e spesso sfuggita alla coltivazione divenendo a volte una
pericolosa specie invasiva (ad esempio in Australia e in molte isole del Pacifico). La specie era coltivata nell'Orto
Botanico di Palermo già nel 1789; oggi viene spesso coltivata in parchi e giardini nelle parti più calde dell'Italia
mediterranea e a volte è presente anche allo stato subspontaneo: è stata segnalata come avventizia in Lazio, Calabria,
Sicilia e Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è presente nell'area urbana. Cresce in
ambienti aridi disturbati, di solito presso gli abitati, nella fascia mediterranea. Il genere è dedicato al botanico inglese
John Parkinson (1567-1650); il nome specifico si riferisce ai fusti spinosi. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre.
Parthenocissus quinquefolia (L.) Planch.
- La vite del Canadà è una liana avventizia di origine nordamericana la cui
presenza in Italia è documentata dal 1642 e che oggi è presente in tutte le regioni. Nell'area metropolitana di Roma la
specie, aliena naturalizzata, è comune nella zona urbana, rara nel settore suburbano. Utilizzata a scopo ornamentale per
coprire muri o pergolati e spesso transfuga dai giardini, si è naturalizzata al punto da diventare invadente. Cresce su
macerie e sui muri, lungo i viottoli e nelle discariche, al di sotto della fascia montana. I frutti contengono acido
ossalico, moderatamente tossico per l'uomo ma non per gli uccelli. Il nome generico deriva dal greco 'parthenos'
(vergine) e 'kissos' (edera), significa quindi 'edera vergine'; il nome specifico si riferisce alle foglie composte suddivise
in cinque foglioline. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno.
Parthenocissus tricuspidata (Siebold & Zucc.) Planch.
- La vite giapponese è una liana decidua originaria dall'Asia
orientale (Giappone e Corea), introdotta in Europa a scopo ornamentale come pianta rampicante in grado di coprire
scarpate stradali e muri di intere case a causa dei dischi adesivi con cui si attacca al substrato. Oltre ad essere coltivata,
è anche comune allo stato subspontaneo in molte regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena
casuale, è rarissima e nota per una sola stazione del centro urbano. Il nome generico deriva dal greco 'parthenos'
(vergine) e 'kissos' (edera), significa quindi 'edera vergine'; il nome specifico si riferisce alle foglie che presentano tre
lobi acuti. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Paspalum dilatatum Poir.
- Il panico brasiliano è una specie originaria dell'America meridionale presente come
avventizia in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige). Nell'area
metropolitana di Roma la specie, aliena naturalizzata, è poco comune in tutto il territorio. Viene a volte coltivata come
foraggio e tende a inselvatichire, soprattutto negli incolti umidi, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico
deriva da 'paspalos', uno dei nomi greci del miglio; il nome specifico si riferisce all'infiorescenza formata da racemi
ampiamente divergenti dall'asse centrale. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: luglio-
settembre.
Paspalum distichum L.
- Il panico acquatico è una specie di origine neotropicale oggi divenuta subcosmopolita,
presente come avventizia in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Valle d'Aosta e non è stata da lungo tempo ritrovata
in Trentino-Alto Adige). Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena invasiva, è comune in tutto in tutto il