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che sin dal Neolitico si accompagnava alle colture di cereali, oggi divenuta subcosmopolita e presente in tutte le regioni
d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima in tutto il territorio. Cresce in vegetazioni pioniere
lacunose come coltivi, orti, giardini, ai margini di strade e discariche, su suoli argillosi, ricchi in composti azotati,
mediamente freschi e subneutri, al di sotto della fascia montana. Tranne i semi, tutte le parti della pianta e soprattutto la
linfa sono tossiche per la presenza di alcaloidi che a piccole dosi hanno proprietà sedative; le rosette giovani venivano
consumate sia crude sia cotte. Dai petali si ricavava una tintura rossa (antociani) usata anche nella cosmesi femminile; i
semi si possono usare per aromatizzare il pane o i dolci. Il nome generico deriva dall'arabo 'papámbele' a sua volta
derivato dal sanscrito 'papavira' o 'papavara' (succo nocivo); l'ipotesi di derivazione dal celtico 'papa' (pappa per
bambini per conciliarne il sonno) sembra insostenibile; il nome specifico potrebbe derivare dal greco 'rheo' (scorrere
via), per i petali presto caduchi, o da 'róia' (melograno) per il colore rosso dei fiori. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Papaver somniferum L.
- Il papavero da oppio è una pianta annua a distribuzione originariamente mediterraneo-
orientale-turanica, oggi presente, di solito come avventizia, in tutta la regione mediterranea; la specie è affine, e forse
deriva, da
P. setigerum
, che ha una distribuzione mediterraneo-occidentale. In Italia viene spesso coltivata a scopo
ornamentale o per la produzione dei semi commestibili (soprattutto sulle Alpi) e appare allo stato subspontaneo in quasi
tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è molto rara e limitata al centro
urbano. La coltivazione nell'Europa meridionale è comprovata sin dal Neolitico; vi sono testi in cuneiforme risalenti al
4000 a.C che citano la specie come pianta medicinale; nell'antica Grecia la capsula del papavero da oppio era il simbolo
di Morfeo, il dio dei sogni, di Nyx, la dea della notte, e di Thanatos, il dio della morte; il termine stesso 'oppio' deriva
dal greco 'opos' (succo). Nell'impero romano la pianta era ampiamente utilizzata come farmaco, ma a partire dal
medioevo la coltura venne scoraggiata e riapparve solo grazie all'influenza della medicina Araba. La specie contiene
diverse sostanze ad azione stupefacente, tra cui morfina (da cui si ricava l'eroina), tebaina, codeina, papaverina, e
noscapine. I semi, a basso contenuto di alcaloidi, sono comunemente utilizzati nella cucina di culture diverse, da quella
indiana (entrano nella preparazione del curry) a quella delle Alpi (ove vengono usati ad esempio per aromatizzare il
pane); da essi si ricava anche un olio commestibile. La specie viene spesso coltivata anche a scopo ornamentale, in
diverse cultivar che a volte (ma non sempre) contengono basse dosi di morfina (meno dell'1%), ma concentrazioni
elevate di altri alcaloidi. In Italia è vietata l'estrazione degli alcaloidi, ma è permesso coltivare un piccolo numero di
esemplari a scopo ornamentale. Australia, Turchia e India sono i maggiori produttori di papavero per scopi medicinali,
mentre in Afghanistan la specie viene coltivata estesamente per la produzione illegale di droga. Il nome generico deriva
dall'arabo 'papámbele' a sua volta derivato dal sanscrito 'papavira' o 'papavara' (succo nocivo); l'ipotesi di derivazione
dal celtico 'papa' (pappa per bambini per conciliarne il sonno) sembra insostenibile; il nome specifico si riferisce ai ben
noti effetti degli oppiacei. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Parapholis incurva (L.) C.E. Hubb. subsp. incurva
- La loglierella ricurva è una pianta annua a distribuzione
mediterraneo-atlantica, in Italia comune, ma localizzata, lungo tutte le coste, comprese isole maggiori e minori.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara e presente in poche stazioni del litorale. Cresce pioniera su
sabbie e suoli incoerenti salati, di solito lungo i litorali. Il nome generico deriva dal greco 'paraphuo' (che produce
germogli); quello specifico deriva dal latino 'incurvus' (incurvato), per la caratteristica forma ricurva dell'infiorescenza.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Parapholis strigosa (Dumort.) C.E. Hubb.
- La loglierella sottile è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-
atlantica, piuttosto rara lungo tutte le coste dell'Italia continentale e e di Sicilia e Sardegna, segnalata anche all'interno
in Emilia-Romagna e in Umbria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara con una sola stazione del
settore occidentale urbano e poche stazioni del litorale. Cresce pioniera su terreni di solito subsalsi. Il nome generico
deriva dal greco 'paraphuo' (che produce germogli); quello specifico in latino significa 'scarno, smilzo'. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Parentucellia latifolia (L.) Caruel
- La perlina rossiccia è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea presente
in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è comune sia nel settore urbano sia in quello suburbano. Cresce come emiparassita nei
prati aridi, nelle lacune delle garighe mediterranee, in pascoli sassosi e negli incolti, dal livello del mare a 1200 m circa.
Il genere è dedicato a Tommaso Parentucelli (1397-1455), divenuto papa nel 1447 con il nome di Niccolò V, che fece
eseguire un traduzione di Teofrasto e fondò un orto farmaceutico al Vaticano; il nome specifico in latino significa 'a
foglie larghe'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
Parentucellia viscosa (L.) Caruel
- La perlina maggiore è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-atlantica
presente in Liguria, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (segnalata come
avventizia anche in Friuli Venezia Giulia). Nell'area metropolitana di Roma la specie è comune in tutto il territorio.
Cresce nei pascoli e negli incolti, ai margini di pozze effimere, su suoli umidi almeno in inverno e primavera, con
optimum nella fascia mediterranea. Il genere è dedicato a Tommaso Parentucelli (1397-1455), divenuto papa nel 1447
con il nome di Niccolò V, che fece eseguire un traduzione di Teofrasto e fondò un orto farmaceutico al Vaticano; il
nome specifico si riferisce alla presenza di ghiandole che rendono la pianta vischiosa al tatto. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.