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alla fascia montana superiore. La pianta, che in passato è stata spesso utilizzata a scopo medicinale, è un'ottima
foraggera. Il nome generico deriva dal greco 'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse Fabacee foraggere o
commestibili fra cui il trifoglio ed il meliloto; il nome specifico, che significa 'munito di cornetto' si riferisce alla forma
appuntita della carena (secondo alcuni alla forma del legume). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-settembre.
Lotus corniculatus L. subsp. preslii (Ten.) P. Fourn.
- Il ginestrino comune è una specie piuttosto polimorfa a vasta
distribuzione eurasiatico-temperata, presente, con ben quattro sottospecie, in tutte le regioni d'Italia; la subsp.
preslii
è
un'entità a distribuzione prevalentemente mediterranea presente in Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia e in tutte le
regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è rarissima e
presente solo al di fuori del raccordo anulare. Cresce in prati umidi, anche su suoli subsalsi, di colito lungo le coste. Il
nome generico deriva dal greco 'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse Fabacee foraggere o commestibili fra cui il
trifoglio ed il meliloto; il nome specifico allude alla caratteristica pelosità di foglie e fusti, mentre la sottospecie è
dedicata a Karl Bo
ř
ivoj Presl (1794-1852), naturalista di Praga e studioso della flora siciliana. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Lotus cytisoides L. subsp. cytisoides
- Il ginestrino delle scogliere è una specie a distribuzione strettamente
mediterranea presente, con due sottospecie, lungo le coste di tutte le regioni italiane affacciate sul Mar Tirreno e in
Puglia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e limitata a pochissime stazioni della fascia litoranea.
Cresce su rupi marittime, sulle scogliere, in ambienti ghiaiosi, più raramente anche sulle dune costiere, presso i litorali.
Il nome generico deriva dal greco 'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse Fabacee foraggere o commestibili fra cui
il trifoglio ed il meliloto; il nome specifico si riferisce alla vaga somiglianza, dovuta al portamento quasi arbustivo, con
specie del genere
Cytisus
. Forma biologica, camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Lotus dorycnium L.
- Il trifoglino legnoso è una specie dell'Europa meridionale presente in quasi tutte le regioni
d'Italia (sembra mancare in Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche e forse
Umbria). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente solo al di fuori del raccordo anulare. Cresce
in prati umidi, anche salmastri, nella macchia mediterranea, ai bordi delle strade, su suoli piuttosto freschi, subacidi, dal
livello del mare a 1300 metri circa. . Il nome generico deriva dal greco 'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse
Fabacee foraggere o commestibili fra cui il trifoglio e il meliloto; il nome specifico è quello di una pianta citata da
Dioscoride e Plutarco. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio. Syn.:
Dorycnium
pentaphyllum
Scop. subsp.
suffruticosum
(Vill.) Rouy
Lotus edulis L.
- Il ginestrino commestibile è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea presente in
Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare salvo che in Umbria. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è rarissima e presente in pochissime stazioni, sia dentro che al di fuori del raccordo anulare. Cresce
negli incolti aridi, lungo le spiagge, nelle vigne, dal livello del mare, ove è più frequente, a 900 m circa, con optimum
nella fascia mediterranea. Un tempo la specie veniva coltivata per i legumi eduli. Il nome generico deriva dal greco
'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse Fabacee foraggere o commestibili fra cui il trifoglio e il meliloto; il nome
specifico si riferisce al fatto che i grandi legumi sono commestibili. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-maggio.
Lotus herbaceus (Vill.) Jauzein
- Il trifoglino erbaceo è una specie a distribuzione mediterraneo-pontica presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e forse in Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è ovunque
rarissima. Cresce nei prati aridi, su suoli argillosi decalcificati a reazione subacida, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. La specie era sino a poco tempo fa inclusa nel genere
Dorycnium
, nome che potrebbe derivare
dall'antica usanza di sfregare con una pianta la punta delle lance ('dory') per rendere difficoltosa la guarigione dei
nemici; l'attuale nome generico deriva dal greco 'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse Fabacee foraggere o
commestibili fra cui il trifoglio ed il meliloto. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
luglio. Syn.:
Dorycnium herbaceum
Vill.
Lotus hirsutus L.
- Il trifoglino irsuto è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Piemonte, Valle d'Aosta e forse Friuli Venezia Giulia, ma più frequente nelle regioni del centro-sud.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è ovunque rarissima, anche se talora localmente abbondante. Cresce nelle
macchie, nelle garighe e in pascoli aridi, al di sotto della fascia montana. Il vecchio nome generico potrebbe derivare
dall'antica usanza di sfregare con una pianta la punta della lancia ('dory') per rendere difficoltosa la guarigione dei
nemici, e veniva usato dai Romani e Greci per indicare piante non identificate; l'attuale nome generico deriva dal greco
'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse Fabacee foraggere o commestibili fra cui il trifoglio ed il meliloto; il nome
della specie si riferisce alla forte pelosità di fusti e foglie. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno. Syn.:
Dorycnium hirsutum
(L.) Ser.
Lotus hispidus DC.
- Il ginestrino ispido è una pianta annua a distribuzione mediterranea con baricentro occidentale
presente in Liguria, Toscana, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia (da lungo tempo non più ritrovata in Campania).
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, sia dentro che al di fuori del raccordo anulare. Cresce in ambienti
aridi piuttosto disturbati, su suoli prevalentemente sabbiosi, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico deriva
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