162
lino ottenuta da alcune specie ed usata per i tessuti; il nome specifico
allude alle foglie sottili. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco.
Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-
settembre.
613
Calice assente
614
613
Calice presente
619
614
Foglie a base cuoriforme
Asarum europaeum L.
Specie eurosiberiana presente in tutta l'Italia continentale salvo che in
Valle d'Aosta ed in Puglia, con optimum nella fascia submediterranea ed
in quella montana inferiore. Cresce in boschi maturi di latifoglie decidue
(quercete, faggete termofile), su suoli profondi e ricchi in humus, assieme
a geofite nemorali quali
Anemone nemorosa
,
Corydalis cava
,
Galanthus
nivalis
etc. La pianta è velenosa in tutte le sue parti. Il nome generico era
già usato da Dioscoride. Localizzata nel Parco. Forma biologica:
emicriptofita reptante. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
614
Foglie a base non cuoriforme
615
615
Fiori rosa o rosa-viola, solitari, più lunghi di 2 cm
616
615
Fiori blu, non solitari, più brevi di 2 cm
617
616
Stami 3
Crocus vernus (L.) Hill
Specie mediterraneo-sudeuropea orientale presente con 2 sottospecie in
tutta Italia salvo che in Sardegna, dal livello del mare alla fascia montana.
Cresce dai boschi planiziali alle praterie della fascia montana superiore,
con optimum nei querco-carpineti e nelle faggete termofile, su suoli
limoso-argillosi profondi, umiferi, ove forma dense popolazioni con altre
piante bulbose a fioritura precoce. Il bulbo è velenoso. Il nome generico
deriva dal greco 'krokos' (filamento) in allusione ai lunghi stimmi
filamentosi che seccati costituiscono lo zafferano; il nome specifico, dal
latino 'ver' (primavera) allude alla fioritura molto precoce. Diffuso
soprattutto alle quote superiori del Parco. Forma biologica: geofita
bulbosa. Periodo di fioritura: marzo-luglio.
616
Stami 6
Colchicum lusitanum Brot.
Specie del Mediterraneo occidentale presente in quasi tutte le regioni del
centro-sud, al nord solo in Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria
(presenza dubbia in Piemonte). Cresce in pascoli aridi, prati falciati e
radure boschive. Il nome generico deriva dalla Colchide, antica regione
del Mar Nero corrispondente all'odierna Georgia, dove abitava la maga
Medea, esperta in pozioni velenose; il nome specifico allude alla
Lusitania, l'odierno Portogallo. La pianta, soprattutto i semi, contiene
colchicina ed alcaloidi secondari che la rendono fortemente velenosa.
Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno, agosto-ottobre.
617
Infiorescenza terminata da un ciuffo di fiori sterili lungamente peduncolati. Filamenti