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prossimità di ambienti umidi. Forma biologica: idrofita radicante. Periodo
di fioritura: maggio-agosto.
605
Fusti fioriferi fogliosi. Petali più di 3
606
606
Petali 4
607
606
Petali 5 o più
609
607
Foglie (almeno quelle basali) chiaramente picciolate
Hesperis matronalis L. subsp. matronalis
Specie sudeuropeo-pontica, presente con 2 sottospecie in quasi tutta Italia
salvo che in Sardegna al di sotto della fascia montana inferiore. Cresce in
boschi umidi e forre, nelle radure ed ai margini freschi di boschi decidui.
Il nome generico deriva dal greco 'hesperìs' (sera) ed allude al profumo
dei fiori più intenso nelle ore serali; il nome specifico allude alle matrone
romane, che si adornavano con i fiori di questa pianta durante le feste a
ricordo del ratto delle Sabine nelle calende di marzo. Diffusa soprattutto
alle quote superiori del Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
607
Foglie tutte senza picciolo ben distinto
608
608
Foglie lineari, più strette di 7 mm
Chamaenerion dodonaei (Vill.) Schur ex Fuss
Specie mediterraneo-montana presente in tutte le regioni d'Italia salvo che
in Sardegna, Puglia e forse Molise (da molto tempo non più osservata in
Campania) dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Gli ambienti
primari sono i litosuoli di ghiaioni calcarei, ma la specie è spesso più
frequente in ambienti disturbati quali cave abbandonate e massicciate
ferroviarie. Il nome generico deriva dal greco 'epi' (sopra) e 'lobòs' (lobo),
per i petali inseriti sopra l'ovario; la specie è dedicata al botanico olandese
Rembertus Dodonaeus (1517-1585). Le foglie giovani sono commestibili.
Localizzata nel Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa (camefita
fruticosa). Periodo di fioritura: luglio-settembre. Sinonimi:
Chamaenerion
dodonaei
(Vill.) Schur,
Chamaenerion rosmarinifolium
(Haenke)
Moench,
Chamaerion dodonaei
(Vill.) Holub,
Epilobium rosmarinifolium
Haenke
608
Foglie non lineari, più larghe di 7 mm
Chamaenerion angustifolium (L.) Scop.
Specie circumboreale presente in tutta Italia dalla fascia montana a quella
subalpina; sulle Alpi è frequente e spesso abbondante, rarefacendosi
progressivamente verso sud lungo gli Appennini. Cresce in radure e
margini di faggete e peccete, pendii rupestri, consorzi di alte erbe ai
margini dei boschi, cigli di strade forestali; nella zona boreale è una delle
piante più abbondanti dopo gli incendi forestali (da cui il nome americano
'fireweed'). Il nome generico deriva dal greco 'epi' (sopra) e 'lobòs' (lobo),
per i petali inseriti sopra l'ovario; il nome specifico allude alle foglie
relativamente strette. Le foglie giovani ed i germogli sono commestibili
sia crudi che cotti. Diffuso soprattutto alle quote superiori del Parco.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-
agosto. Sinonimi:
Chamaenerion angustifolium
(L.) Scop.,
Chamaerion
angustifolium
(L.) Holub,
Epilobium spicatum
Lam.
609
Base del picciolo avvolgente il fusto mediante una guaina cilindrica (ocrea)
Persicaria lapathifolia (L.) Delarbre subsp. lapathifolia
1...,150,151,152,153,154,155,156,157,158,159 161,162,163,164,165,166,167,168,169,170,...180