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settembre.
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Fiori e frutti disposti in piccole ombrelle. Foglie solitamente più brevi di 10 cm. Frutto
non rigonfio
Emerus major Mill. s.l.
Specie eurimediterranea presente con 2 sottospecie in tutta Italia al di
sotto della fascia montana superiore, con optimum nella fascia
submediterranea. Cresce nelle più diverse vegetazioni forestali aperte ma
anche in arbusteti, nelle pinete, nelle macchie, su substrati
prevalentemente calcarei. Il nome generico deriva dal greco 'kérmeros'
(addomesticato), cioè pianta coltivata. Diffusa in tutta l'area del Parco.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Sinonimi:
Coronilla emerus
L. subsp.
emerus
,
Hippocrepis emerus
(L.)
Lassen subsp.
emerus
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Gemme glabre ed attaccaticce. Stili 5. Frutto maturo largo almeno 2 cm, giallo con
macchie scure
Sorbus domestica L.
Specie sudeuropea presente allo stato spontaneo in tutta Italia salvo che in
Valle d'Aosta e Lombardia, con optimum nella fascia mediterranea; in
Italia settentrionale l'indigenato è dubbio: la pianta potrebbe essersi
inselvatichita prima della diffusione dell'impero romano, essendo
coltivata anche dai Celti. Cresce in boschi e boscaglie termofili, a volte
nelle siepi, su suoli argillosi per lo più calcarei, ricchi in composti azotati,
con
Fraxinus ornus
,
Ligustrum vulgare
,
Quercus pubescens
etc. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare da due termini
celtici che significano 'aspro' e 'mela'; quello specifico allude all'antica
coltivazione presso le case. Un tempo la coltivazione della specie per i
frutti commestibili, le sorbe, era molto diffusa; questi sono ricchi di
vitamina C e sorbitolo, un alcool utilizzato come succedaneo dello
zucchero per i diabetici. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Sinonimi:
Pyrus domestica
Ehrh.,
Pyrus sorbus
Gaertn.
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Gemme pelose, non attaccaticce. Stili 3-4. Frutto maturo largo meno di 1 cm, rosso
Sorbus aucuparia L. s.l.
Specie europea piuttosto polimorfa, presente in tutta Italia con 3
sottospecie, con optimum nelle fasce montana e subalpina. Cresce in
boschi montani (soprattutto faggete ed abetine) e subalpini, come nei
cespuglieti a Rododendro delle Alpi. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, potrebbe derivare da due termini celtici che significano 'aspro' e
'mela'; il nome specifico in latino ha lo stesso significato di quello italiano
('degli uccellatori'); essendo i frutti appetiti dalla piccola avifauna
migratoria, vengono utilizzati negli appostamenti fissi per l'uccellagione.
Diffusa soprattutto alle quote superiori del Parco. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Petali bianchi
58
57
Petali rosa
59
58
Foglie coriacee-sempreverdi, lucide di sopra, glabre, con 20-30 denti per lato
Rosa sempervirens L.
Specie mediterranea presente in tutta Italia salvo che in Piemonte, Valle
d'Aosta e Trentino-Alto Adige al di sotto della fascia montana inferiore,
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