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43
Picciolo più lungo di 1 cm. Petali liberi. Fiori e frutti disposti in corimbi più larghi che
lunghi
Cornus sanguinea L. s.l.
Specie sudeuropeo-pontica piuttosto polimorfa, presente in tutta Italia dal
livello del mare alla fascia montana inferiore, con optimum al di sopra
della fascia mediterranea. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e
roverella, nei loro mantelli e nelle siepi, con
Ligustrum vulgare
,
Rubus
ulmifolius
, etc. Il nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar'
(duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude alla durezza del
legno; il nome specifico allude al colore rosso dei giovani rami e delle
foglie in autunno. In passato i semi macinati fornivano un olio
combustibile per le lampade, mentre dalla corteccia si estraeva una tintura
brunastra per tingere tessuti di lana, lino, cotone e seta. Diffusa
soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
43
Picciolo più breve di 1 cm. Petali fusi tra loro. Fiori e frutti disposti in racemi più lunghi
che larghi
Ligustrum vulgare L.
Specie delle zone temperate dell'Eurasia presente in tutta Italia salvo che
in Sardegna sino alla fascia montana inferiore. Cresce nei mantelli dei
boschi decidui termofili ma anche nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da
superficiali a profondi e freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, con
optimum su substrati calcarei. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità dei rametti usati nelle
campagne come legacci; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune', 'diffuso', 'frequente'. Tutte le parti della
pianta - soprattutto le bacche - contengono glucosidi e sono tossiche; il
succo dei frutti era un tempo utilizzato per la preparazione di inchiostri. È
un'ottima pianta mellifera e viene comunemente utilizzata per la
formazione di siepi. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
44
Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra loro)
45
44
Foglie semplici
61
45
Foglie trifogliate (con 3 sole foglioline)
46
45
Foglie con più di 3 foglioline
51
46
Fiori bianchi o rosa, a simmetria raggiata. Piante spinose.
Frutto a mora
47
46
Fiori gialli, a simmetria bilaterale. Piante non spinose.
Frutto secco (legume)
48
47
Frutto nero, non pruinoso. Stipole lineari-filiformi
Rubus canescens DC.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine
apomittica ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia.
Questa è una specie sudeuropea spesso confusa con specie affini, presente
in tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna. Cresce in orli di
boschi xerofili, nelle radure, in lande incespugliate, su suoli argillosi
spesso decalcificati, da neutri a subacidi, con
Ligustrum vulgare
,
Rubus
ulmifolius
etc. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal
latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie; il nome
specifico allude alla peluria biancastra della pagina inferiore delle foglie. I
frutti sono commestibili. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
47
Frutto azzurro-pruinoso. Stipole non filiformi, ristrette verso la base
Rubus caesius L.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine
apomittica ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia.
Questa è una specie eurasiatica presente in tutta l'Italia continentale (la
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