8
fioritura: maggio-luglio.
14
Infiorescenza chiaramente peduncolata. Fiori con alla base una piccola brattea rotonda
di 2-3 mm
Lonicera etrusca Santi
Specie mediterranea presente in tutta Italia (salvo il Trentino-Alto Adige)
negli aspetti più caldi di boschi, boscaglie e siepi, su suoli sia calcarei che
marnoso-arenacei, poco profondi e ricchi in scheletro, aridi d'estate,
poveri in humus e composti azotati. Il nome generico è dedicato al
medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). Le bacche
contengono glucosidi e sono tossiche. Localizzata, soprattutto alle quote
inferiori del Parco. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
15
Foglie lobate e palminervie
16
15
Foglie non lobate e palminervie
22
16
Petali bianchi. Frutto carnoso
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa nord-
occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale, salvo che in
Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più diffuso nelle regioni
settentrionali. Cresce in boschi umidi alveali, pioppete, siepi, dal livello
del mare ala fascia montana inferiore. È una pianta rustica e facile da
coltivare, molto utilizzata per la formazione di siepi in interventi di
rinaturalizzazione e per scopi ornamentali; in questo caso è ampiamente
coltivata la cultivar 'roseum', con infiorescenze globose costituite
interamente da fiori sterili. Tutte le parti della pianta, compresi i frutti,
sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di etimologia incerta:
potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare), con allusione alla
flessibilità dei rami di alcune specie, utilizzati un tempo per costruire
ceste, oppure da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome specifico era
utilizzato dai Romani per indicare un acero, probabilmente l'acero
campestre, localmente chiamato tuttora 'opi', ed allude alla somiglianza
delle foglie lobate con quelle dell'acero. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
16
Petali assenti o verdastri. Frutto secco, alato
17
17
Foglie più lunghe di 10 cm
18
17
Foglie più brevi di 10 cm
19
18
Foglie con lobi non terminanti in una punta acutissima. Ali del frutto divergenti ad
angolo acuto (a V)
Acer pseudoplatanus L.
L'acero di monte è un albero europeo-asiatico occidentale presente in tutta
Italia (in Sardegna come avventizio) dalla fascia submediterranea a quella
montana. Cresce in boschi freschi - soprattutto di forra - con tigli, frassino
maggiore e faggio, ma con
Sorbus aucuparia
colonizza anche i percorsi
delle slavine contribuendo alla ricostituzione del bosco. Il nome generico,
che deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti
fogliari di
A. platanoides
, era già in uso presso i Romani; il nome
specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del platano. Il
legno, duro ed elastico, è il più pregiato tra quello degli aceri, per cui
questo albero è spesso coltivato in impianti di arboricoltura da legno, che
viene utilizzato per tavole, parquet, strumenti musicali, sculture e lavori al
tornio. Specie diffusa nei boschi misti mesofili e nelle faggete in tutta
l'area del Parco. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
18
Foglie con lobi terminanti in una punta acutissima. Ali del frutto divergenti ad angolo
ottuso o piatto
Acer platanoides L.
1,2,3,4,5,6,7 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,...180