9
L'acero riccio è un albero europeo presente in tutta Italia salvo che in
Puglia e Sardegna, con optimum nelle fasce collinare e montana inferiore.
Cresce nei boschi, soprattutto in quelli di forra, su suoli argillosi profondi,
umiferi e molto freschi. Il nome generico, che deriva dal latino 'acer'
(appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di A. platanoides,
era già in uso presso i Romani; il nome specifico allude alla somiglianza
delle foglie con quelle del platano. Il legno, come quello degli altri aceri
europei, è duro, compatto e flessibile; si utilizza per tavole, mobili,
pannelli, strumenti musicali, lavori al tornio. Specie sporadica nei boschi
misti mesofili, diffusa soprattutto nel versante romagnolo del Parco.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
19
Foglie con 3 lobi e 3 nervi principali
Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum
L'acero di Montpellier è una specie mediterranea presente in tutta Italia
salvo che in Valle d'Aosta, Piemonte e Veneto (in Trentino-Alto Adige
solo come avventizia), con optimum al di sotto della fascia montana
inferiore. Cresce ai margini di boschi a roverella e carpino nero e nelle
macchie in siti caldi ed assolati, prevalentemente su substrati calcarei. Il
nome generico, che deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la
forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, era già in uso presso i Romani;
il nome specifico si riferisce alla città di Montpellier. Cresce in boschi
termofili in tutta Italia. Il legno duro e compatto è utilizzato per lavori al
tornio. Specie frugale e pioniera, adatta nei rimboschimenti. Specie
localizzata: segnalata alla Verna, a Ridracoli e nella foresta della Lama.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile.
Sinonimo: Acer monspessulanus L.
19
Foglie con 5 lobi e 5 nervi principali
20
20
Foglie con lobo apicale compreso fra due incisioni lunghe almeno metà del nervo
centrale
Acer campestre L.
L'acero campestre è una specie europeo-asiatica occidentale presente in
tutta Italia (in Sardegna come avventizia) sino alla fascia montana
inferiore. Cresce in boschi misti di latifoglie decidue, soprattutto ai loro
margini, a volte nelle siepi, assieme a
Cornus sanguinea
,
Ligustrum
vulgare
,
Ulmus minor
etc. Il nome generico, che deriva dal latino 'acer'
(appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
,
era già in uso presso i Romani. Spesso è stato utilizzato dall'uomo come
tutore della vite. Il legno è adatto a lavori di ebanisteria e per la
fabbricazione di oggetti vari di uso domestico. Diffuso soprattutto alle
quote inferiori del Parco. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio. Sinonimi:
Acer campestre
L. subsp.
marsicum
(Guss.) Hayek,
Acer marsicum
Guss.
20
Foglie con lobo apicale compreso fra incisioni lunghe
meno di metà del nervo centrale
21
21
Foglie glabre di sotto (salvo che sulle nervature principali)
Acer opalus Mill. subsp. opalus
Specie dell'Europa sudoccidentale, presente con 2 sottospecie in tutta
Italia salvo che in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e
Sardegna; la sottospecie nominale ha distribuzione più ristretta, essendo
limitato ai rilievi dal Piemonte all'Appennino Tosco-Emiliano. Cresce in
cerrete e boschi misti mesofili. Il nome generico, che deriva dal latino
'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di
A.
platanoides,
era già in uso presso i Romani. L'utilità e gli impieghi di
quest'acero sono volti alla lavorazione del legno. Nel Parco ha il limite
meridionale dell'areale in Italia; diffusa in particolare nei boschi misti e
nelle faggete mesofile, soprattutto nella parte settentrionale del Parco,
mentre in quella meridionale viene vicariata dalla subsp.
obtusatum
.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile.
1,2,3,4,5,6,7,8 10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,...180