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ottengono un olio essenziale ed estratti utilizzati in profumeria e cosmesi,
in liquoreria e in farmacia. Il nome generico ha etimologia molto incerta,
secondo alcuni deriva da 'rhops' (arbusto) e 'myrinos' (aromatico), col
significato complessivo di 'arbusto aromatico'; il nome specifico deriva
dal latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude alle proprietà
medicamentose della pianta. Nel Parco è coltivato presso gli abitati.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-agosto (nelle
Isole gennaio-dicembre).
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Foglie con odore di lavanda. Stami inclusi nel tubo corollino
Lavandula angustifolia Mill. subsp. angustifolia
Specie mediterranea a baricentro occidentale, in Italia coltivata quasi
ovunque ma presente allo stato spontaneo in poche regioni,
prevalentemente lungo le coste tirreniche della Penisola, in macchie basse
e garighe su substrati prevalentemente silicei. Il nome generico allude
all'antico uso per profumare i vestiti appena lavati, quello specifico alle
foglie molto strette. Viene coltivata sia scopo ornamentale che per
l'estrazione degli olii essenziali ampiamente usati in profumeria. Gli
antichi Greci chiamavano questa pianta Nardo, alludendo alla città siriana
di Naarda: era una delle erbe sacre usate nel tempio di Gerusalemme (il
Nardo è menzionato più volte nella Bibbia, come ad es. nel Canto di
Salomone). Conosciuta fin dai tempi più antichi per le proprietà
antisettiche, analgesiche, battericide, vasodilatatorie, è considerata un
blando sedativo. Rara nel Parco, segnalata a Poggio Mandri, a basse quote
nella parte fiorentina ai confini del Parco, apparentemente spontanea.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
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Foglie tutte senza picciolo ben distinto
Hypericum androsaemum L.
Specie mediterranea occidentale presente allo stato spontaneo in tutta
Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. Cresce in stazioni umide ed ombrose
in faggete, castagneti e boschi misti mesofili. Viene spesso coltivata in
parchi e giardini a scopo ornamentale. Il nome, dal greco 'hyper' (sopra)
ed 'eikon' (immagine), sembra derivare dall'uso di porre un mazzetto di
fiori d'iperico dinanzi ad un'immagine sacra durante il solstizio d'estate
(festa di San Giovanni, da cui il nome italiano; il nome specifico deriva
dal greco 'androsaimon' (sangue umano) per il succo rossastro secreto dai
frutti. Localizzata nel Parco. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: giugno-luglio, ottobre-novembre.
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Foglie chiaramente picciolate
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Foglie densamente pelose di sopra. Fiori rosa, più larghi di 3 cm
Cistus creticus L. subsp. creticus
Il cisto rosso è una specie a distribuzione stenomediterranea, in Italia
presente in tutte le regioni a sud del Po e nel Veneto. Cresce in garighe
mediterranee su substrati silicei, più raramente su calcare, dal livello del
mare agli 800 m circa. Il nome generico, dal greco 'kìsthos' (capsula,
cesta), allude forse alla forma del frutto ed appare già in Dioscoride per
designare una pianta da cui si estraeva una sostanza resinosa (ladano)
usata come incenso; il nome specifico si riferisce all'isola di Creta, ove la
specie è presente. Forma biologica: nanofanerfita. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Foglie glabre o con pochi peli sparsi di sopra. Fiori più
stretti di 3 cm
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Foglie sempreverdi, coriacee
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Foglie decidue, non coriacee
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Foglie senza picciolo o con picciolo più breve di 2 mm
Buxus sempervirens L.