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presenza in Sicilia è dubbia), dal livello del mare alla fascia montana.
Originaria di boschi igrofili, è passata a stazioni disturbate piuttosto
umide, come margini di fossati e siepi, su suoli fangosi o argillosi spesso
inondati, ricchi in composti azotati ed in basi, poco umiferi. Il nome
generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il
colore rosso dei frutti di alcune specie; il nome specifico in latino
significa 'azzurro', ed allude al colore delle more leggermente pruinose. I
frutti sono commestibili. Diffuso soprattutto alle quote inferiori del Parco.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
48
Piccoli arbusti. Foglie più strette di 4 cm. Fiori non
disposti in racemi penduli
49
48
Alberi. Foglie più larghe di 4 cm. Fiori in racemi penduli
50
49
Fiori in racemi senza foglie. Foglie inferiori sessili o quasi
Cytisophyllum sessilifolium (L.) O. Lang
Specie dell'Europa sudoccidentale, presente in quasi tutta Italia (salvo le
Isole) dal livello del mare a circa 800 m. Cresce in querceti, castagneti,
boschi misti xerofili ed arbusteti. Il nome generico significa 'con foglie
simili a quelle del citiso', quello specifico allude alle foglie subsessili. I
semi sono tossici per la presenza di citisina. Diffusa soprattutto alle quote
inferiori del Parco. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-agosto. Sinonimo:
Cytisus sessilifolius
L.
49
Fiori all'ascella delle foglie. Foglie inferiori picciolate
Cytisus scoparius (L.) Link subsp. scoparius
Specie europea con tendenze subatlantiche, presente in quasi tutta Italia
salvo che in Veneto e Puglia, in brughiere ed arbusteti su terreno acido. Il
nome generico era già usato da Plinio ma è di etimologia controversa;
quello specifico allude all'antico uso della pianta per fabbricare scope. I
semi sono tossici per la presenza di citisina. Diffusa soprattutto alle quote
superiori del Parco. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-agosto. Sinonimo:
Spartium scoparium
L.
50
Foglie e legumi giovani grigio-pelosi. Legume con sutura superiore acuta, non alata
Laburnum anagyroides Medik. subsp. anagyroides
Il maggiociondolo è una specie sudeuropea presente in tutta l'Italia
continentale salvo forse che in Valle d'Aosta al di sotto della fascia
montana, con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschetti
presso gli abitati su suoli argillosi umiferi e ricchi in basi, con
Celtis
australis
,
Fraxinus ornus
,
Robinia pseudacacia
etc. Il nome generico era
già in uso presso i Romani per una pianta simile; il nome specifico
significa 'simile ad un'
Anagyris
' (un'altra Fabacea). Tutta la pianta,
soprattutto semi e foglie, produce un alcaloide tossico (neurotossina), la
citisina, che paralizza i centri nervosi provocando avvelenamenti anche
mortali. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
50
Foglie e legumi giovani subglabri. Legume con sutura superiore munita di un'ala di 1-2
mm
Laburnum alpinum (Mill.) Bercht. & J. Presl
Specie delle montagne dell'Europa meridionale presente in tutta l'Italia
continentale salvo forse che in Lazio, con optimum nella fascia montana.
Cresce in boschi di latifoglie, soprattutto faggete. Il nome generico era già
in uso presso i Romani per una pianta simile. Tutta la pianta, soprattutto
semi e foglie, produce un alcaloide tossico (neurotossina), la citisina, che
paralizza i centri nervosi provocando avvelenamenti anche mortali.
Diffusa soprattutto alle quote superiori del Parco. Forma biologica: