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Camellia
sp.
Il genere
Camellia
, che include anche la pianta del tè (
Camellia sinensis
Kuntze), include arbusti sempreverdi originari delle zone tropicali
dell'Asia. In Italia la specie ornamentale più frequente (con
numerosissime cultivar) è
C. japonica
L., originaria della Corea e del
Giappone. Essendo una pianta subtropicale, ha l'optimum in aree con
estati molto piovose e clima mite. Cresce su terreni acidi, con l'optimum
in penombra. In Italia è coltivata ampiamente solo in aree con clima
favorevole, come quella insubrica dei laghi prealpini (è famosa la
collezione di Villa Taranto sul Lago Maggiore), in Liguria ed in
provincia di Lucca. A Villa Torlonia è presente, presso la Casina delle
Civette, una collezione di camelie antiche che l'associazione 'Giardino
Romano-Garden Club' ha donato al Comune di Roma. Il genere è
dedicato a Georg Joseph Kamel, latinizzato in 'Camellus' (1661-1706), un gesuita missionario e botanico nato a Brno
(Moravia) che inviò numerose piante esotiche in Inghilterra dalle Filippine. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: variabile a seconda delle specie.
Castanea sativa
Mill.
Il castagno è un albero originario dell'Europa sudorientale e dell'Asia
occidentale, forse introdotto con il noce in epoca preromana, presente in
tutte le regioni d'Italia. È uno dei principali costituenti dei boschi
collinari, fra i 200 e gli 800 m circa; cresce su suoli profondi più o meno
acidi, quindi su substrati marnoso-arenacei, raramente su terra rossa. Il
castagno è molto longevo, potendo raggiungere i 500 anni di età; per
alcuni individui è stata stimata un'età di 1000 anni; in Italia, sulle pendici
dell'Etna, l'esemplare detto 'dei cento cavalli' avrebbe un'età di 4000 anni.
Il castagno ha avuto grande importanza per molti secoli come alimento
primario per le popolazioni contadine delle regioni montane, diventando
'l'albero del pane'. Le castagne, ricche di amido e zuccheri, venivano
consumate fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono molto richieste
le varietà di grandi dimensioni, dette 'marroni', usate per la preparazione di marmellate e dei 'marrons glacés'. Il
legname è molto apprezzato a causa dell'elasticità e compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi, botti, ecc. e a
volte è usato per la produzione di cellulosa al solfato. Legno e corteccia venivano usati per la concia delle pelli, a
causa dell'elevato contenuto in tannini. Pur essendo una pianta collinare e montana, il castagno si adatta a vivere
anche nei parchi cittadini di Roma, come Villa Borghese e Villa Torlonia, dove è presente con cinque piante di medie
dimensioni. Pianta monoica i cui fiori sono fecondati ad opera degli insetti, da alcuni anni è attaccata dal cinipide
galligeno del castagno,
Dryocosmus kuriphilus
, proveniente dalla Cina e contro cui si sta effettuando, in tutta Italia, la
lotta biologica con un suo antagonista, il
Torimus sinensis
, proveniente dalle stesse regioni di origine, che depone le
proprie uova nelle larve del primo, uccidendole. Il nome generico deriva dal greco 'kástanon' (castagna), da
'Kastanáia', un villaggio della Tessaglia; il nome specifico significa 'coltivato'. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio.
Casuarina equisetifolia
L.
Il genere
Casuarina
comprende 17 specie originarie dell'Australasia, del
Subcontinente indiano, dell'Asia sudorientale e delle isole dell'Oceano
Pacifico occidentale. Le specie sono arbusti ed alberi sempreverdi alti
fino a 35 metri, senza vere e proprie foglie ben evidenti, ma con rametti
verdi composti da segmenti articolati; le vere foglie hanno l'aspetto di
guaine membranose disposte in verticilli da 5 a 20 in corrispondenza dei
nodi. Molte delle specie, alcune delle quali sono coltivate da noi in parchi
e giardini, come a Villa Torlonia, vivono presso le coste e sono tolleranti
ai venti salati. Il nome del genere deriva dal termine malese 'cassowary' o
'kasuari', che allude alla somiglianza tra il piumaggio dell'uccello
Casuarius
e il fogliame della pianta. Forma biologica: fanerofita scaposa/
fanerofita cespugliosa.
Catalpa bignonioides
Walter
L'albero dei sigari è una specie originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti. Fu introdotta in Europa verso la
metà del '700 a scopo ornamentale, naturalizzandosi qua e là. In Italia viene spesso coltivata, ed è anche segnalata
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