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legno è aromatico, tenero e di facile lavorazione; nei luoghi di origine è
utilizzato da secoli per costruire grandi travi, spesso riccamente intagliate
e decorate, per falegnameria, armature e carpenteria edile in genere; i
mobili costruiti con questo legno aromatico mantengono lontane le tarme.
Dal legno si può estrarre un olio essenziale usato in profumeria. Forma
biologica: fanerofita scaposa.
Celtis australis
L. subsp.
australis
Il bagolaro è un albero deciduo dell' Europa centro-meridionale diffuso
anche in Asia occidentale e Africa settentrionale, di antica introduzione
ai limiti settentrionali dell'areale e oggi coltivato un po' ovunque nei viali
e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia anche allo stato
subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati, al di sotto della fascia
montana. È una specie frugale che si presta bene all'utilizzo per il
rimboschimento di pendii aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è una
pianta mellifera. È ampiamente utilizzata nei parchi cittadini e nelle
alberature stradali per la rusticità, la resistenza all'inquinamento e la
longevità, anche se il forte e superficiale apparato radicale tende a
rompere i marciapiedi e il manto stradale. Il legno, chiaro, molto
resistente ed elastico, è impiegato in falegnameria, per lavori al tornio ed
è un ottimo combustibile. In alcune aree del Mediterraneo con i noccioli delle drupe si costruivano rosari, da cui il
nome locale di 'albero dei rosari'. Altro nome con cui è noto è 'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte
che gli permette di radicare anche in terreni particolarmente sassosi. I frutti maturi sono commestibili. Il nome
generico era quello di un albero presso i Greci antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Cercis siliquastrum
L. subsp.
siliquastrum
L'albero di Giuda, originario del Mediterraneo orientale, è presente in
quasi tutta Italia (salvo che in Valle d'Aosta e Liguria, e segnalato
erroneamente in Piemonte) allo stato spontaneo o come pianta avventizia.
Viene spesso coltivato in parchi e giardini con una certa tendenza a
inselvatichirsi e grazie alla sua frugalità può essere impiegato come
pianta pioniera nei rimboschimenti. Allo stato subspontaneo cresce
presso le aree urbane in siepi e boschetti disturbati, su suoli di solito
calcarei, ricchi in scheletro e aridi d'estate, dal livello del mare agli 800 m
circa. La pianta presenta il fenomeno della 'caulifloria', frequente negli
alberi tropicali ma raro nella nostra flora, con fiori e frutti che originano
direttamente dal tronco e dai rami. Il nome del genere deriva dal greco
antico 'kerkis' (navicella), in riferimento alla forma del frutto; anche il
nome specifico, che deriva dal latino 'siliqua', si riferisce alla forma allungata del legume. Il nome comune è 'albero di
Giuda'; tale nome è probabilmente una storpiatura di 'albero della Giudea' (regione in cui era molto diffuso); secondo
la tradizione popolare, Giuda si sarebbe impiccato su quest'albero. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
Chamaerops humilis
L.
La palma nana è l'unica palma spontanea in Italia. In natura cresce nella
macchia mediterranea, e da noi è diffusa soprattutto lungo le coste
tirreniche, mentre altrove viene spesso coltivata a scopo ornamentale. Gli
esemplari dell'Orto Botanico di Padova, che raggiungono dimensioni
ragguardevoli, sembra siano stati piantati nel 1585 e vengono chiamati
anche 'palma di Goethe', in quanto furono citati dal grande scrittore
tedesco nella sua importante opera dedicata alla metamorfosi delle piante.
Questa specie data la sua adattabilità è molto usata nella città di Roma
come pianta da arredo in ville, parchi storici, persino in aiuole
spartitraffico. In luoghi dove è stata rilevata la presenza della volpe si è
notato un incremento nella diffusione della palma nana; sembra infatti
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