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specifico allude alle foglie simili a quelle di alcuni salici. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
giugno-luglio.
Cupressus arizonica
Greene
Il Cipresso dell'Arizona è un albero originario delle montagne
dell'Arizona e del Messico; la sua presenza in Italia è documentata a
partire dal 1892, ed è presente come specie avventizia in Umbria, Marche
e Calabria. In passato è stato spesso impiegato a scopo ornamentale per la
formazione di alte siepi protettive, oggi si usa di meno a questo scopo,
anche perché dopo alcuni anni di potatura dava segni di seccume e
sofferenza; è ancora molto frequente in parchi e giardini nella forma
arborescente, come a Villa Torlonia. Nelle zone di origine le pigne
(galbuli) rimangono chiuse per molti anni, e si aprono liberando i semi
soltanto quando la pianta madre è stata colpita da shock termico causato
da un incendio, il che favorisce la disseminazione in ambienti liberi dalla
concorrenza di altre specie. Il genere è il nome comune latino, derivato dal greco 'kypárissos', che origina da 'kuo' (io
genero, produco germogli) e 'párisos' (simile, uguale), in riferimento all'accrescimento simmetrico della pianta, oppure
si riferisce a Kypros (Cipro), isola nella quale il cipresso comune vive spontaneo; il nome specifico si riferisce a una
delle aree di origine, l'Arizona. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Cupressus sempervirens
L.
Il cipresso comune è un albero originario dell'Asia Minore e del
Mediterraneo orientale, da tempi antichissimi molto utilizzato in Italia sia
a scopo ornamentale sia negli impianti di rimboschimento, ma senza
alcuna tendenza a spontaneizzarsi. Fu introdotto in Italia in tempi
antichissimi, forse dai Greci, e poi diffuso soprattutto in Umbria e in
Toscana dagli Etruschi dove ormai è divenuto una parte importante ed
essenziale del paesaggio colturale. In alcune isole dell'Egeo è possibile
osservare questi alberi crescere sulle coste rocciose a pochi metri dal
mare (Isola di Scorpios). Pianta poco esigente dal punto di vista della
cura, può raggiungere una considerevole età. Tollera la siccità e si adatta
a qualsiasi terreno, ma è soggetto a malattie crittogamiche e a parassiti
animali: il fungo
Coryneum cardinale
Wag. ha minacciato l'esistenza dei cipressi italiani. Il cipresso è ampiamente
coltivato per il suo portamento, che lo rende adatto alla realizzazione di giardini all'italiana e alberature stradali, siepi
frangivento e rimboschimenti. Le foglie, i rami e le pigne hanno impiego officinale, dalla corteccia si ricava per
distillazione un olio essenziale usato in profumeria. Il legno, particolarmente resistente, era utilizzato sin da tempi
antichi per le costruzioni navali, la costruzione di casse e cornici nonché di porte e portoni come le prime porte della
basilica di San Pietro. Il nome del genere è quello comune presso i Romani, derivato dal greco 'kypárissos', che
origina da 'kuo' (io genero, produco germogli) e 'párisos' (simile, uguale), in riferimento all'accrescimento simmetrico
della pianta. Il nome specifico in latino significa 'sempreverde'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-maggio.
Cycas revoluta
Thunb.
La cycas, scoperta alla fine del Settecento, è nativa del Giappone
meridionale; fu messa per la prima volta a dimora in Europa nel 1793,
presso l'Orto Botanico di Palermo ed è oggi coltivata a scopo
ornamentale soprattutto nell'Italia mediterranea, come a Villa Torlonia.
Cresce in terreni sabbiosi, ben drenati, in aree con estati molto calde
(temperature medie di 30-35 °C) ma tollera anche climi con temperature
più basse, ma l'occasionale esposizione a temperature al di sotto dello
zero può causare danni alle foglie. Il midollo del tronco è utilizzato per la
preparazione del sago, una fecola di impiego alimentare; nei luoghi di
produzione il sago rappresenta un prodotto di notevole importanza
alimentare e viene anche esportato. La pianta, anche in quantità limitate,
se ingerita da cani o gatti può provocare danni respiratori ed epatici, e nei
casi più gravi la morte. Il nome specifico si riferisce al caratteristico aspetto revoluto delle foglie giovani.
Diospyros kaki
L.f.
Il genere
Diospyros
ha distribuzione prevalentemente tropicale e include molte piante di interesse economico,
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