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come avventizia in molte regioni dell'Italia centro-settentrionale e in
Sardegna, dal livello del mare ai 600 m circa. È spesso utilizzata in
parchi, giardini ed alberature stradali, per le grandi e vistose
infiorescenze, la chioma espansa e i caratteristici lunghi frutti, da cui il
nome volgare 'albero dei sigari'. Cresce subspontanea in ambienti ruderali
e lungo le strade. Il nome generico è quello con cui gli indiani d'America
la designavano; il nome specifico allude alla somiglianza con piante del
genere
Bignonia
, a sua volta dedicato all'abate Jean-Paul Bignon (1662-
1743). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
Cedrus atlantica
(Endl.) Carrière
Il cedro dell'Atlante è originario dai monti dell'Atlante in Marocco,
Algeria e Tunisia; in Italia è stato introdotto nel XIX secolo e viene
frequentemente coltivato nei parchi; è segnalato come specie avventizia
in Sicilia e Sardegna. Il legno, il più pregiato tra quello dei cedri, è bruno,
molto odoroso ed è durevole e resistente agli agenti atmosferici. L'albero
vive più di 500 anni. Il nome generico deriva dal termine greco 'kédros',
che indicava una conifera non meglio identificata; il nome specifico e
quello comune (cedro dell'Atlante) derivano dalla zona di origine, la
catena dell'Atlante in Nord Africa. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Cedrus atlantica
(Endl.) Carrière 'glauca'
Il cedro dell'Atlante a foglie azzurre è una cultivar di una specie
originaria dei monti dell'Atlante in Marocco, Algeria e Tunisia; in Italia è
stato introdotto nel XIX secolo. Questa cultivar con foglie di color verde-
azzurro è molto elegante e ampiamente diffusa in parchi e giardini a
scopo ornamentale; a Villa Torlonia è rappresentato anche da un
esemplare a rami penduli. Il legno, il più pregiato tra quello dei cedri, è
bruno, molto odoroso, durevole e resistente agli agenti atmosferici.
L'albero vive più di 500 anni. Il nome generico deriva dal termine greco
'kédros', che indicava una conifera non meglio identificata; il nome
specifico e quello comune (cedro dell'Atlante) derivano dalla zona di
origine, la catena dell'Atlante in Nord Africa. Forma biologica: fanerofita
scaposa.
Cedrus deodara
(Roxb.) G. Don
Il cedro dell'Himalaya è una specie originaria dalle catene occidentali
dell'Himalaya (Afghanistan, Pakistan, Kashmir, India nord-occidentale)
dove vive tra i 1000 e i 2800 m. Fu introdotto in Europa a scopo
ornamentale nel 1822 ed è oggi ampiamente utilizzato come albero
ornamentale in grandi parchi e giardini, ma solo in aree con inverno mite;
a Roma è diffusissimo e a Villa Torlonia è rappresentato da esemplari di
grandi dimensioni. In Italia è segnalato a partire dal 1828, ed è oggi è
presente con più varietà; appare anche allo stato subspontaneo come
specie avventizia in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e
Campania. Le temperature minime dell'inverno 1985 (fino a ─20°C)
eliminarono gran parte degli esemplari dalla Pianura Padana. Nei luoghi
d'origine il legno era storicamente usato per costruire templi, idoli e
oggetti sacri. La specie è abbastanza sensibile agli inquinanti atmosferici. Il nome generico deriva dal termine greco
'kédros', che indicava una conifera non meglio identificata; il nome specifico deriva dal sanscrito 'devadāru' o
'devodara' (albero degli dèi), in riferimento alla sua imponenza e all'utilizzo del legno. Forma biologica: fanerofita
scaposa.
Cedrus libani
A.Richard
Il cedro del Libano è originario dell'Anatolia meridionale, della Siria e del Libano; in Europa è stato introdotto nel
XVII secolo a scopo ornamentale e per l'utilizzo del legname; in Italia è segnalato a partire dal 1822. Si tratta di un
albero di grandi dimensioni, adatto a parchi grandi e spaziosi che ne consentano lo sviluppo soprattutto in larghezza. Il
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