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Jasminum nudiflorum
Lindl.
Questa specie di gelsomino è originaria della Cina. In Italia è segnalata
come avventizia in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Marche e Lazio. Si
tratta di un arbusto a foglie caduche, resistente al freddo, frequentemente
coltivato soprattutto per la splendida fioritura alla fine dell'inverno,
quando i fiori gialli appaiono prima delle foglie. Il nome generico deriva
dalla parola araba 'jasmin' (bianco), in riferimento al colore dei fiori del
gelsomino comune; il nome specifico allude al fatto che i fiori
compaiono alla fine dell'inverno, prima delle foglie. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: (gennaio-)febbraio-marzo.
Juglans regia
L.
Il noce è un albero originario dell'Europa meridionale ed Asia
occidentale, introdotto nel resto dell'Europa già nel Neolitico
(archeofita), coltivato in tutta Italia e spesso presente allo stato
subspontaneo in quasi tutte le regioni. Cresce in boschi e boscaglie
disturbati, su suoli limoso-argillosi profondi, umiferi e freschi, dal livello
del mare ai 1200 m circa. Si tratta di un albero longevo che può vivere
fino ai 600 anni, con il tronco che può raggiungere i 2 m di diametro. Il
legno, di colore bruno scuro, pesante, durevole e con belle venature, è
impiegato nella fabbricazione di mobili di pregio. Con il mallo di frutti
acerbi, da raccogliere tradizionalmente il 24 giugno, giorno di San
Giovanni Battista, si prepara il liquore 'nocino'; i semi sono largamente
utilizzati nell'alimentazione umana e da essi si ricava un olio alimentare
impiegato anche nelle industrie di vernici, di colori e in profumeria. Le radici contengono lo juglone, una sostanza che
può avvelenare gli alberi circostanti. Il nome generico deriva dal latino 'Jovis glans' (ghianda di Giove); quello
specifico significa 'regale' e allude anch'esso a Giove, il re degli dei. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
Laurus nobilis
L.
L'alloro è un albero sempreverde a distribuzione mediterraneo-atlantica,
di antica introduzione in Italia settentrionale, ove anche grazie ai merli
che ne diffondono i semi è diffuso anche allo stato subspontaneo. È
presente in tutte le regioni d'Italia (in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige,
Veneto e Friuli Venezia Giulia come pianta avventizia). Cresce in
stazioni soleggiate nella zona dell'olivo; con l'edera ed il pungitopo forma
piccole oasi di laurofille sempreverdi, soprattutto su substrati arenacei
freschi, dal livello del mare agli 800 m circa. Le foglie sono notissime
come condimento. I frutti contengono olii essenziali ed un grasso
impiegato in profumeria. L'olio di lauro, estratto dai semi, è un
componente dell'olio laurino, utilizzato contro i dolori reumatici. La
pianta è tradizionale simbolo di gloria e di affermazione: la 'laurea' deriva
da essa il suo nome. Il nome generico, assonante con il celtico 'lauer' (sempreverde) e con il sanscrito 'daru' (albero), è
quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome specifico si riferisce all'uso celebrativo della pianta. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Ligustrum japonicum
Thunb.
Il ligustro giapponese è una pianta originaria dal Giappone centro-
meridionale (Honshū, Shikoku, Kyūshū, Okinawa) e dalla Corea. Fu
introdotta in Europa a scopo ornamentale e a volte appare allo stato
subspontaneo, soprattutto in aree urbanizzate. Tutte le parti della pianta,
soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la
flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome
specifico si riferisce al Giappone, una delle aree di origine. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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