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Phillyrea latifolia
L.
La fillirea a foglie larghe è un arbusto a distribuzione mediterranea presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Piemonte, ma più comune
al centro-sud. Sull'Isola dell'Asinara è presente presso il Castellaccio
(Bocchieri, 1988). È uno dei più tipici componenti della macchia mediterranea,
e viene spesso coltivato a scopo ornamentale in parchi e giardini. Il legno è
utilizzato come combustibile. Il nome del genere deriva dal greco 'philyra',
termine usato già da Dioscoride e Teofrasto; il nome specifico si riferisce alle
foglie mediamente più larghe di quelle di altre specie congeneri. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura:
marzo-maggio.
Phoenix canariensis
Chabaud
La palma da dattero delle Canarie è una palma di taglia grande, nativa ed
endemica delle isole Canarie. L'aspetto è simile a quello della vera palma da
dattero (
Phoenix dactylifera
), rispetto alla quale è considerata più adatta a
scopo ornamentale. Nelle Isole Canarie vive principalmente ad altitudini
comprese fra 200 e 500 m ed è presente su tutte le isole, ma forma i più grandi
palmeti a La Gomera, Tenerife, e Gran Canaria, dove viene impiegata per
produrre il miele di palma. È molto popolare anche come pianta ornamentale
nella gran parte delle regioni mediterranee e subtropicali del mondo, dove le
temperature non scendano al di sotto dei -10/-12 °C. In Europa è coltivata su
tutte le coste del Mar Mediterraneo, ma anche su quelle atlantiche di Spagna,
Portogallo, Francia e Inghilterra sudoccidentale. Può sopravvivere anche in qualche zona dell'Europa centrale, in
posizioni molto riparate. In Italia la
palma delle Canarie è utilizzata per alberature stradali, nei parchi e nei giardini
domestici di dimensioni adeguate. Sull'Isola dell'Asinara è introdotta e presente a Cala d'Oliva (Bocchieri, 1988). Uno
dei più temibili parassiti di questa pianta è il coleottero curculionide
Rhynchophorus ferrugineus
, noto come
punteruolo rosso delle palme, originario dell'Asia e propagatosi in Medio Oriente negli anni '80 e successivamente a
tutto il bacino Mediterraneo, rivelatosi resistente a tutti i mezzi di controllo convenzionali. Il nome generico, già
citato
da Teofrasto, significa 'fenicio' perché sarebbero stati proprio i Fenici a far conoscere la palma da dattero ai Greci, il
nome specifico si riferisce all'area di origine, le Isole Canarie. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Phoenix dactylifera
L.
La palma da dattero è nota sin dall'antichità tra gli Egizi, i Cartaginesi, i Greci,
i Romani e i Berberi per i frutti eduli. Il tronco, più slanciato di quello della
congenere
Phoenix canariensis
, può raggiungere 30 m, ma di solito non supera
15-20 m. A causa dell'antichità delle coltivazioni (era già coltivata nel 4000
a.C. a Babilonia), l'areale originario non può essere determinato con certezza,
ma probabilmente comprendeva l'Africa settentrionale e forse l'Asia
sudoccidentale. Oggi la specie è coltivata in tutto il Maghreb, in Egitto, in
Arabia, nel Golfo Persico, nelle Canarie, nella zona mediterranea settentrionale
e nel sud degli Stati Uniti. In Sicilia la palma da dattero è diffusissima come
pianta ornamentale (ad esempio nei giardini di Palermo), ma non è sfruttata o
coltivata a scopi commerciali. Sull'Isola dell'Asinara è introdotta e presente a Cala d'Oliva (Bocchieri, 1988).
Le
cultivar più diffuse sono 'Medjool', 'Deklet noor', 'Ameri', 'Deri', ' Halawi' e 'Zahidi', 'Berhi', 'Hiann'. Tra le varietà di
dattero c'è quella definita "da amido", dalla quale si ricava il cosiddetto 'pane del deserto', uno degli alimenti
fondamentali dei beduini. Uno dei più temibili parassiti di questa pianta è il coleottero curculionide
Rhynchophorus
ferrugineus
, noto come punteruolo rosso delle palme, originario dell'Asia, propagatosi in Medio Oriente negli anni '80
e successivamente a tutto il ba
cino del Mediterraneo, rivelatosi resistente a tutti i mezzi di controllo convenzionali. Il
nome generico, già
citato da Teofrasto, significa 'fenicio' perché sarebbero stati proprio i Fenici a far conoscere queste
piante ai Greci; il nome specifico è comp
osto da 'dactylus' (dattero, dal greco 'dactylos', che significa 'dito', per la
forma dei frutti), e 'fero' (io porto). Forma biologica: fanerofita scaposa.
Phragmites australis
(Cav.) Trin. ex Steud. s.l.
La cannuccia di palude è una specie a vasta distribuzione eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, diffusa in tutte le
regioni d'Italia; in Sardegna la specie è stata sinora segnalata senza indicazione della sottospecie,
ma la sottospecie
nominale è sicuramente la più frequente sull'Isola
. Sull'Isola dell'Asinara è presente in quasi tutte le zone umide. È
dominante in vegetazioni spesso sommerse di suoli limosi, resistendo però a lunghi periodi di emersione e ad un
moderato disturbo, dal livello del mare alla fascia montana inferiore (raramente anche più in alto). I giovani germogli
1...,325,326,327,328,329,330,331,332,333,334 336,337,338,339,340,341,342,343,344,345,...404
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