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Tutte le foglie opposte ad un cirro o ad un'infiorescenza. Lamina di sotto con tomento
ragnateloso color ruggine
Vitis labrusca L.
Arbusto rampicante originario dell'America, è stato introdotto in Europa
soprattutto come portainnesto della vite europea in quanto l'apparato
radicale è tollerante agli attacchi della fillossera. È segnalato come specie
avventizia in molte regioni d'Italia. Predilige suolo acido, neutro, calcareo
e clima umido. L'uva della
V. labrusca
, e dei suoi ibridi con
V. vinifera
,
può essere vinificata, ottenendo vini come il Fragolino (dal nome dell'uva,
detta uva fragola o Isabella), o il Clinton. In Italia esistono diverse varietà
della vite europea (varietà di
V. vinifera
) a nome Lambrusco, che
producono altrettanti noti vini di eguale nome. Tali varietà, già note agli
antichi Romani, selezionate ed ingentilite nei secoli soprattutto in Italia
settentrionale, non hanno nulla in comune con
V. labrusca
. Il nome
generico è il nome latino della vite, che deriva da 'viere' (legare); il nome
specifico deriva dal latino con il significato di 'selvatico'. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno.
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Circa una foglia su tre senza cirro od infiorescenza. Lamina più o meno tomentosa, ma
mai ragnatelosa di sotto
Vitis vinifera L. subsp. vinifera
Specie tipicamente mediterranea: introdotta con molta probabilità nei
paesi occidentali dai Fenici, è ampiamente coltivata da tempi antichissimi
a partire da forme spontanee, e tende spesso a inselvatichire. Nella nostra
regione è diffusamente coltivata; in Carso è piuttosto comune anche allo
stato subspontaneo. Cresce in arbusteti e siepi presso gli abitati rurali ed
in vegetazioni ruderali, su suoli limoso-argillosi mediamente profondi,
neutro-subacidi, ricchi in composti azotati. Il nome generico è il nome
latino della vite, che deriva da 'viere' (legare). Forma biologica: fanerofita
lianosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
58
Foglie lobate
59
58
Foglie non lobate
65
59
Foglie arrotondate od attenuate verso la base
60
59
Foglie a base troncata o cuoriforme
62
60
Arbusto con fusti terminanti in spine. Fiori con petali bianchi. Frutto carnoso rosso
Crataegus monogyna Jacq.
Il biancospino è un arbusto eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia
dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con optimum nella
fascia submediterranea. È comunissimo in tutta la nostra regione sino alla
fascia montana inferiore; in Carso è comune ovunque. È uno dei
principali costituenti di boscaglie, macchie e siepi, ed appare in tutti gli
stadi dinamici della vegetazione legnosa, su suoli da carbonatici a
debolmente acidi; colonizza persino le pietraie, sia pur con esemplari
rattrappiti e deformi. È una pianta ornamentale usata per siepi e giardini,
apprezzata per la fioritura prolungata e profumata e anche per il colore
vivace dei frutti che perdurano a lungo. Le foglie e i frutti hanno proprietà
officinali. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza), antico nome
comune della pianta, quello specifico deriva dal greco 'mónos' (unico) e
'gyné' (femmina), per l'ovario monocarpellare. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
60
Alberi non spinosi. Fiori senza petali. Frutto secco
(ghianda)
61
61
Foglie glabre sulla faccia inferiore, salvo a volte presso le biforcazioni dei nervi. Rami
giovani glabri o quasi
Quercus petraea (Matt.) Liebl. subsp. petraea
La rovere è un albero europeo presente in tutta Italia salvo che in
Sardegna con optimum nella fascia submediterranea. Nella nostra regione