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Pianta lianosa
Wisteria sinensis (Sims) Sweet
Pianta nativa della Cina, introdotta in Europa e in Nord America agli inizi
del XIX secolo e oggi molto apprezzata dal punto di vista ornamentale
per ornare pergoli e gazebo, grazie alle cascate di fiori che vanno
formandosi a fine inverno-inizio primavera; è presente come avventizia in
Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria
e Friuli Venezia Giulia) e Campania. Tutte la parti della pianta
contengono un composto tossico chiamato wisterina, che provoca
problemi gastrointestinali come nausea, diarrea e vomito. Il nome
generico è dedicato a G. Wistar (1761-1818), studioso americano di
Filadelfia, quello specifico allude all'origine cinese della specie. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Pianta non lianosa
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Foglie più strette di 5 cm
Emerus major Mill. subsp. emeroides (Boiss. & Spruner) Soldano & F. Conti
Entità submediterraneo-orientale appartenente ad una specie
eurimediterranea presente con due sottospecie in tutte le regioni d'Italia;
questa sottospecie è presente in Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna,
Italia centro-meridionale e Isole. Nella nostra regione è diffusa sino alla
fascia montana, con lacune forse dovute a confusione con la subsp.
emerus
; in Carso è comune ovunque. Cresce nelle più diverse vegetazioni
forestali aperte, ma anche in arbusteti, nelle pinete, nella macchia
costiera, al di sotto della fascia montana superiore, con optimum nella
fascia submediterranea. Dopo gli incendi forma a volte popolamenti quasi
puri. Le foglie contengono sostanze amare e spesso vengono adoperate
per adulterare i preparati a base di
Cassia acutifolia
Delile (Senna), da cui
uno dei nomi volgari: 'Cassia mata'. Il nome generico deriva dal greco
'kérmeros' (addomesticato), cioè pianta coltivata. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: gennaio-ottobre.
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Foglie più larghe di 5 cm
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Margine della foglia dentato
Sorbus domestica L.
Specie sudeuropea presente allo stato spontaneo in tutta Italia salvo che in
Valle d'Aosta e Lombardia, con optimum nella fascia mediterranea; in
Italia settentrionale l'indigenato è dubbio: la pianta potrebbe essersi
inselvatichita prima della diffusione dell'impero romano, essendo
coltivata anche dai Celti. Nella nostra regione è limitata alla parte
sudorientale della regione, a volte coltivata; in Carso si concentra allo
stato subspontaneo nella porzione sudorientale ed è rara nell'Isontino.
Cresce in boschi e boscaglie termofili, a volte nelle siepi, su suoli argillosi
per lo più calcarei, ricchi in composti azotati. Un tempo la coltivazione
della specie per i frutti commestibili, le sorbe, era molto diffusa; questi
sono ricchi di vitamina C e sorbitolo, un alcool utilizzato come
succedaneo dello zucchero per i diabetici. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, potrebbe derivare da due termini celtici che significano
'aspro' e 'mela'; quello specifico allude all'antica coltivazione presso le
case. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Margine della foglia intero
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Foglie con al massimo 9 foglioline, di odore gradevole. Frutto non alato (noce)
Juglans regia L.
Il noce è un albero originario dell'Europa meridionale ed Asia
occidentale, introdotto nel resto dell'Europa già nel Neolitico (archeofita)
e spesso subspontaneo in quasi tutte le regioni l'Italia. Nella nostra
regione è diffuso dalla costa alla fascia montana; in Carso è abbastanza
comune, quasi mai allo stato arboreo. Cresce in boschi e boscaglie
disturbati, su suoli limoso-argillosi profondi, umiferi e freschi, dal livello
del mare ai 1200 m circa. Il legno, di colore bruno scuro, è pesante,