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Melittis melissophyllum L. s.l.
L’erba limona comune è una specie dell’Europa meridionale presente in tut-
te le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto il
territorio, con lacune nell'alta pianura friulana; nell'area di studio la specie è
piuttosto diffusa, soprattutto nelle faggete termofile a quote piuttosto basse,
ma raggiunge i 1600 m ad es. sul M. Pezzocucco. Cresce in boschi aperti e
boscaglie dominate da latifoglie decidue, incluse le faggete termofile, su suoli
argillosi piuttosto profondi ed umiferi e spesso pietrosi, da neutri a subacidi,
dal livello del mare alla fascia montana inferiore (a volte anche più in alto). La
pianta ha diverse proprietà medicinali e le foglie secche possono essere usate
per preparare un tè. Il nome generico deriva da una radice greca che significa
'ape' (da cui 'miele'), in riferimento alle proprietà mellifere di questa pianta,
quello specifico significa 'con foglie simili a quelle della melissa'. Forma bio-
logica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Fiori subsessili o su peduncoli più brevi di 1 cm
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Fiori chiaramente peduncolati, in brevi infiorescenze ramificate
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310
Fiori rosa, 10-20 per verticillo
Clinopodium vulgare L. subsp. vulgare
Il clinopodio dei boschi è una specie a distribuzione eurasiatico-sudeuropea
presente in tutte le regioni d’Italia. Nella nostra regione sono presenti due
sottospecie: la subsp.
vulgare
, diffusa ovunque sino alla fascia montana e co-
mune anche in Carso; la subsp.
arundanum
, a distribuzione prevalentemente
mediterranea, che sembra limitata al Carso, ove è simpatrica con la sottospe-
cie tipica, ma molto più rara e limitata alle stazioni più aride e calde. Nell’a-
rea di studio la specie è frequente soprattutto in siti aridi e caldi con substrati
calcarei, come sui versanti meridionali del M. Nauleni lungo la strada che
conduce al Passo Pura. Cresce con tendenza gregaria ai margini di boscaglie
decidue, arbusteti e siepi, nelle praterie in fase di incespugliamento, su suoli
moderatamente freschi ma esposti a siccità estiva, ricchi in basi e in argille, in
querceti e boschi misti xerofili, arbusteti e radure, dal livello del mare ai 1500
m circa. Il nome generico deriva dal greco 'klinos' (letto) e 'pous' (piede), per
la forma dei fiori che a Linneo ricordavano i piedi di un letto; il nome speci-
fico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Fiori blu-violetti, 2-8 per verticillo
Clinopodium alpinum (L.) Merino subsp. alpinum
L’acino alpino è una specie delle montagne dell'Europa meridionale presente
con tre sottospecie in tutte le regioni d’Italia (salvo forse che in Sardegna); la
sottospecie nominale è presente nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale
(salvo forse che in Umbria), in Abruzzo e Campania. La distribuzione regio-
nale si estende a tutte le aree montuose del Friuli, con alcune stazioni deal-
pine nei magredi dell'alta pianura friulana occidentale; nell'area di studio
la specie è comune in tutte le aree con substrati calcarei. Cresce in pascoli,
prati, versanti erosi e sassosi, su suoli calcarei ricchi in scheletro, dalla fascia
montana superiore a quella alpina. Le foglie, che contengono diversi olii es-
senziali, vengono usate per la preparazione di tisane. Il nome generico deriva
dal greco 'klinos' (letto) e 'pous' (piede), per la forma dei fiori che a Linneo
ricordavano i piedi di un letto. Forma biologica: camefita suffruticosa. Perio-
do di fioritura: giugno-agosto. Syn.:
Acinos alpinus
(L.) Moench subsp.
alpinus
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Calice di 3-7 mm con denti inferiori di 1-2 mm
Clinopodium nepeta (L.) Kuntze subsp. nepeta
La mentuccia comune è una specie a distribuzione mediterraneo-montana
presente in tutte le regioni d’Italia salvo forse che in Sardegna. La distri-
buzione regionale copre quasi tutto il territorio, concentrandosi nelle aree
collinari e basso-montane; nell'area di studio la specie è più comune a quote
basse. Cresce in prati, arbusteti ed incolti, a volte anche su muri, dal livello
del mare a circa 1500 m. Tutte le parti della pianta contengono un olio es-
senziale costituito principalmente da mentolo, borneolo e altri componenti
terpenici e hanno un aroma che ricorda quello della menta, ma più intenso e
canforato; le foglie vengono spesso raccolte come condimento. Il nome gene-
rico deriva dal greco 'klinos' (letto) e 'pous' (piede), per la forma dei fiori che
a Linneo ricordavano i piedi di un letto; il nome specifico è quello di un’erba
citata da Plinio. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-ottobre. Syn.:
Calamintha nepeta
(L.) Savi subsp.
nepeta
1...,127,128,129,130,131,132,133,134,135,136 138,139,140,141,142,143,144,145,146,147,...508