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Foglie più rigide, più brevi di 2 cm. Rosetta basale presente. Petali più brevi dei sepali. Stili 4
Sagina procumbens L. subsp. procumbens
La sagina sdraiata è una specie eurasiatico-nordamericana oggi divenuta sub-
cosmopolita, presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale
si estende, con diverse lacune, dalla costa ai fondovalle del settore alpino;
nell'area di studio la specie appare sporadicamente presso gli abitati. Cresce
in vegetazioni pioniere e ruderali lungo le strade, nelle fessure dei selciati,
nei coltivi, su suoli primitivi disturbati e spesso calpestati, ricchi in compo-
sti azotati e aridi d'estate, dal livello del mare ai 1500 m circa (al massimo
fino ai 2200 m). Il nome generico, che in latino significa 'cibo che ingras-
sa', fu derivato da Linneo da Lobelius (1538-1616), che chiamava 'Saginae
Spergula' l'odierna
Spergula arvensis
perché questa pianta veniva seminata nel
Brabante come alimento per le mucche; il nome specifico deriva dal latino
'procumbere' (sdraiarsi), in riferimento al portamento prostrato della pianta.
Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio(-
ottobre).
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Petali saldati tra loro almeno alla base
332
331
Petali liberi
333
332
Calice presente. Infiorescenze all'ascella delle foglie. Stami 5
Vincetoxicum hirundinaria Medik. subsp. hirundinaria
Il vincetossico comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente
con diverse sottospecie in tutte le regioni d’Italia salvo che in Sicilia. Nella
nostra regione è ampiamente diffusa e, oltre alla sottospecie nominale, sono
state segnalate anche le subsp.
contiguum
e
laxum
; nell'area di studio la specie
è generalmente confinata ad ambienti caldi a quote piuttosto basse. Cresce ai
margini di boschi e siepi, in pietraie e macereti ombreggiati, su suoli limoso-
argillosi ricchi in calcio, aridi d'estate, spesso poveri in humus, dal livello del
mare alla fascia montana. Il nome generico allude alle presunte proprietà
come antidoto contro i veleni, ma la pianta contiene glicosidi ed alcaloidi
(vincetossina) ad azione fortemente tossica; il nome specifico fa riferimento
alla radice a forma di coda di rondine. Forma biologica: emicriptofita scapo-
sa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
332
Calice assente. Infiorescenze all'apice del fusto. Stami 3
Valeriana saxatilis L.
La valeriana delle rocce è una specie endemica delle Alpi e delle catene mon-
tuose limitrofe, in Italia presente lungo tutto l'arco alpino salvo che in Val
d'Aosta e Liguria, con stazioni disgiunte nelle Alpi Apuane e nell'Appennino
Pistoiese. La distribuzione regionale è estesa a tutte le aree montuose del
Friuli; nell'area di studio la specie abbastanza diffusa e comune, ad esempio
sul M. Tiarfin. Cresce su rupi calcaree e su ghiaie consolidate, con optimum
nelle fasce alpina e subalpina, anche se spesso, soprattutto lungo i ghiaioni,
scende sino ai fondovalle. Tutte le specie di valeriana contengono olii essen-
ziali e alcaloidi ad azione sedativa. Il nome generico deriva dal latino 'valere'
(vigoroso, sano), alludendo alle proprietà medicinali di molte specie, quello
specifico si riferisce all'habitat pietroso. Forma biologica: emicriptofita sca-
posa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
333
Petali ad apice intero
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1...,134,135,136,137,138,139,140,141,142,143 145,146,147,148,149,150,151,152,153,154,...508