130
311
Calice di 6-10 mm con denti inferiori di 2-4 mm
Clinopodium nepeta (L.) Kuntze subsp. sylvaticum (Bromf.) Peruzzi & F. Conti
La mentuccia (o calaminta) selvatica è un’entità a distribuzione europeo-
caucasica presente in quasi tutte le regioni d’Italia (non segnalata per Molise
e Sardegna). La distribuzione regionale copre quasi tutto il territorio, con
qualche lacuna; nell'area di studio la specie è più frequente a quote basse.
Cresce in boschi ripariali, boschi misti, incolti e radure, dal livello del mare
ai 1500 m circa. Tutte le parti della pianta contengono un olio essenziale co-
stituito principalmente da mentolo, borneolo ed altri componenti terpenici e
hanno un aroma che ricorda quello della menta, ma più intenso e canforato.
Le foglie vengono spesso raccolte come condimento. Il nome generico deriva
dal greco 'klinos' (letto) e 'pous' (piede), per la forma dei fiori che a Linneo
ricordavano i piedi di un letto; il nome specifico è quello di un’erba citata da
Plinio; il nome della sottospecie, dal latino 'sylva' (selva), si riferisce all'ha-
bitat boschivo. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-ottobre. Syn.:
Calamintha nepeta
(L.) Savi subsp.
sylvatica
(Bromf.) R.
Morales
312
Arbusti nani con fusti lungamente legnosi
313
312
Piante erbacee, non legnose o legnose solo alla base
314
313
Foglie squamiformi. Petali liberi
Calluna vulgaris (L.) Hull
Il brugo è una specie europea a gravitazione atlantica, presente in tutte le
regioni dell’Italia centro-settentrionale. Nella nostra regione è più comune in
montagna, mentre è rara e sparsa in pianura; nell'area di studio è piuttosto
comune, soprattutto nelle aree con substrati silicei. Principale costituente
delle brughiere dell’Europa atlantica, da noi cresce in vegetazioni aperte
su suoli minerali subacidi, da superficiali a profondi, poveri in humus, dal
livello del mare alla fascia subalpina. Il nome generico, che deriva dal gre-
co 'kallynein' (scopare), ricorda l'antico uso per la produzione di scope; il
nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso,
frequente'. Forma biologica: camefita fruticosa. Periodo di fioritura: agosto-
novembre.
313
Foglie non squamiformi. Petali saldati tra loro almeno alla base
Kalmia procumbens (L.) Gift, Kron & Stevens ex Galasso, Banfi & F. Conti
L’azalea delle Alpi, o loiseleuria, è una specie a distribuzione artico-alpina
diffusa lungo tutto l'arco alpino salvo che in Liguria. La distribuzione re-
gionale è centrata sul settore alpino propriamente detto (Alpi Carniche e
Giulie); nell'area di studio è diffusa e piuttosto comune soprattutto al di
sopra della fascia montana e sui massicci silicei, ad esempio sopra Casera
Razzo o sul M. Clapsavon. Cresce su creste ventose nella fascia alpina, spesso
in corrispondenza a passi e gioghi, in brughiere di altitudine, sulle morene;
quasi sempre su substrati silicei e in ambienti fortemente esposti e ventosi.
Il genere è dedicato a Peter Kalm (1716-1779), botanico finnico-svedese al-
lievo di Linneo; il nome specifico in latino significa 'sdraiata' in riferimento
al portamento della pianta. Forma biologica: camefita reptante. Periodo di
fioritura: giugno-luglio. Syn.:
Loiseleuria procumbens
(L.) Desv.
314
Petali gialli, giallastri o giallo-brunastri
315
314
Petali non gialli
327
1...,128,129,130,131,132,133,134,135,136,137 139,140,141,142,143,144,145,146,147,148,...508