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Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle
L’aconito luparia è una specie a distribuzione eurasiatica presente in tutte le
regioni dell’Italia continentale salvo che in Puglia. La distribuzione regionale
è di tipo tendenzialmente alpico-carsico, estesa a tutte le aree montuose del
Friuli; nell'area di studio la specie è piuttosto diffusa, ma solo localmente
comune, ad esempio nella Conca di Sauris presso Sauris di Sopra, Veld, La
Maina e Lateis, presso lo Stavolo Hinter der Orbe, sul M. Rucke, ecc. Cresce
in faggete, forre montane, consorzi di alte erbe nelle radure, con optimum
nella fascia montana. Tutte le specie del genere contengono diversi alcaloi-
di tra cui l'aconitina, un potente veleno, letale anche a dosi ridottissime: i
sintomi sono un forte calore a gola e ventre, secchezza della lingua, vomito,
diarrea, debolezza muscolare, aritmie sino all'arresto cardiaco. Il nome gene-
rico deriva dal greco 'akoniton' che, negli scritti di Teofrasto e Dioscoride,
veniva usato per una pianta velenosa diffusa nei pressi di Acona, villaggio
della Bitinia, quelle specifico dal greco 'lycos' (lupo) e 'chthonos' (terra),
cioè 'delle terre dei lupi'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: luglio-agosto.
613
Corolla munita di sperone o estroflessione sacciforme
614
613
Corolla senza sperone
615
614
Fiori grandi, più lunghi di 1 cm
Corydalis cava (L.) Schweigg. & Körte subsp. cava
La colombina cava è una specie a distribuzione europeo-temperata presente
in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo forse che in Val d'Aosta. La
distribuzione regionale copre l'intero territorio salvo che la bassa pianura
friulana; nell'area di studio la specie è poco frequente e confinata a quote
basse. Cresce con altre geofite a fioritura primaverile in boschi caducifogli e
nei loro mantelli a nocciolo, alla base di pendii esposti a nord, a volte all'om-
bra di muretti, su suoli limoso-argillosi profondi e freschi, ricchi in basi e
composti azotati, con optimum al di sotto della fascia montana superiore
(sugli Appennini anche più in alto). La pianta, soprattutto il tubero, è forte-
mente velenosa per la presenza di alcaloidi. L'etimologia del nome generico
deriva dal greco 'korydalis' (allodola) e fa riferimento allo sperone del fiore
che ricorda il dito posteriore delle allodole; il nome specifico si riferisce al
tubero, che è cavo all'interno. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di
fioritura: marzo-maggio.
614
Fiori piccoli, non più lunghi di 8 mm
Fumaria officinalis L. subsp. officinalis
La fumaria comune è una pianta annua a distribuzione eurasiatico-sudeuro-
pea presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzione regionale si estende
su quasi tutto il territorio, con ampie lacune nel settore alpino; in regione è
presente anche la subsp.
wirtgenii
, più termofila, forse con distribuzione pre-
alpico-carsica ma sottostimata; nell'ara di studio la specie è poco frequente
presso gli abitati a quote basse, ad esempio nei dintorni di Ampezzo. Cresce
in vigneti, campi, ai margini di viottoli, nelle fessure di muretti a secco, rara-
mente in ambienti ruderali, su suoli ricchi in basi e composti azotati, talvolta
decalcificati e subacidi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore, a
volte anche più in alto. La pianta contiene alcaloidi, acido fumarico e sostan-
ze amare, e in passato era utilizzata per curare un gran numero di disturbi
nonostante la tossicità. Il nome generico allude all'aspetto nebuloso, simile
a fumo, delle foglie grigio-verdi, oppure al fumo irritante che la pianta pro-
duce quando bruciata; il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina,
farmacia) e si riferisce all’antico uso a scopo medicinale. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-agosto.
615
Fiori gialli o giallastri
616
615
Fiori non gialli
629
1...,221,222,223,224,225,226,227,228,229,230 232,233,234,235,236,237,238,239,240,241,...508