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Anthyllis vulneraria L. subsp. alpestris (Kit. ex Schult.) Asch. & Graebn.
La vulneraria delle Alpi appartiene a un polimorfo e difficile gruppo a distri-
buzione eurimediterranea presente, con ben 13 sottospecie di difficile identi-
ficazione, in tutte le regioni d’Italia; la subsp.
alpestris
è presente lungo tutto
l’arco alpino salvo che in Liguria. La distribuzione regionale si concentra
nel settore alpino propriamente detto (Alpi Carniche e Giulie), con stazioni
più sparse sulle Prealpi. Cresce in prati e pascoli, su substrati calcarei, con
optimum nelle fasce alpina e subalpina. La specie veniva ampiamente utiliz-
zata nella medicina popolare per la cura delle piaghe e delle ferite. Il nome
generico, dal greco 'anthòs' (fiore) e 'iulus' (peluria), allude all'aspetto peloso
del calice; il nome specifico deriva dal latino vulnus' (ferita), per le proprie-
tà cicatrizzanti. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-agosto.
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Foglie con 5 foglioline (due delle quali sono in realtà grandi stipole)
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Foglie con 7 o più foglioline
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Pianta con fusto generalmente più alto di 1 dm. Infiorescenza con 2-12 fiori
Lotus corniculatus L. subsp. corniculatus
Il ginestrino comune è una specie piuttosto polimorfa a vasta distribuzione
eurasiatico-temperata, presente, con quattro sottospecie, in tutte le regioni
d’Italia; la sottospecie nominale è quella con la distribuzione più ampia, es-
sendo diffusa su tutto il territorio italiano. La distribuzione regionale copre
l’intero territorio; nell'area di studio la specie è comunissima al di sotto della
fascia subalpina. Cresce in prati pingui seminaturali, prati da sfalcio, in aiuo-
le e giardini, con un'ampia valenza ecologica, dal livello del mare alla fascia
montana superiore. La pianta, che in passato è stata spesso utilizzata a scopo
medicinale, è un’ottima foraggera. Il nome generico deriva dal greco 'lotos'
e latino 'lotus' che designava diverse
Fabaceae
foraggere o commestibili fra
cui il trifoglio ed il meliloto; il nome specifico, che significa ‘munito di cor-
netto’ allude alla forma appuntita della carena (secondo alcuni alla forma del
legume). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
settembre.
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Pianta ridotta con fusto più basso di 1 dm. Infiorescenza con 1-3(-5) fiori
Lotus corniculatus L. subsp. alpinus (DC.) Rothm.
Il ginestrino alpino è un’entità appartenente a una specie piuttosto polimor-
fa con vasta distribuzione eurasiatico-temperata presente, con quattro sot-
tospecie, in tutte le regioni d’Italia; questa sottospecie rappresenta il tipo
diploide che ha superato le glaciazioni in loco grazie all'adattamento a climi
freddi, è diffusa sulle montagne dell'Europa meridionale ed è presente lungo
tutto l'arco alpino, sull'Appennino centro-settentrionale e sulle montagne
della Sardegna. La distribuzione regionale è centrata sulle aree montuose
del Friuli, con una vasta lacuna nel settore centro-meridionale; nell'area di
studio è comune soprattutto a partire dalla fascia subalpina, a volte presen-
tandosi con individui di difficile attribuzione che hanno caratteri intermedi
con la sottospecie nominale. Cresce in pascoli alpini a
Sesleria
ma a volte
anche nelle formazioni a
Nardus stricta
, dalla fascia subalpina a quella alpina.
Il nome generico deriva dal greco 'lotos' e latino 'lotus' che designava diverse
Fabaceae
foraggere o commestibili fra cui il trifoglio ed il meliloto; il nome
specifico si riferisce alla forma appuntita della carena (secondo alcuni alla
forma del legume). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto.
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Fiori disposti in ombrelle semplici. Legume con strozzature evidenti tra un seme e l'altro
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Fiori disposti in racemi allungati. Legume non diviso in articoli, con 2 valve continue
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