215
588
Fusto spesso violetto in alto. Foglioline più larghe di 2.5 cm, con denti terminanti in una spinula biancastra
Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris
L’angelica selvatica è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente,
con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia salvo forse che in Sardegna
ed in Puglia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; sopra
la fascia montana viene spesso sostituita dalla subsp.
montana
; nell'area di
studio la specie è diffusa e piuttosto comune, soprattutto nelle faggete della
Conca di Sauris, come nel Bosco Flobia e nel Bosco della Stua, oppure presso
il Passo Pura. Cresce in ambienti umidi e periodicamente inondati, su suoli
argillosi piuttosto profondi e freschi, al di sotto della fascia subalpina. Le
foglie e gli steli teneri si possono consumare come verdure, ma in modica
quantità; in pasticceria i piccioli e i germogli erano usati per preparare candi-
ti e dalla radice si ricavava un colorante giallo. La pianta ha diverse proprietà
medicinali ma contiene furocumarine che possono scatenare reazioni fotoal-
lergiche. Il nome generico deriva dal latino medioevale 'herba angelica', per
la credenza che la pianta proteggesse dal diavolo e curasse tutte le malattie;
il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), si riferisce all'habitat boschivo.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
588
Fusto non violetto. Foglioline più strette di 2.5 cm, con denti non terminanti in una spinula biancastra
Cervaria rivinii Gaertn.
L’imperatoria cervaria è una specie a distribuzione eurasiatico-sudeuropea
presente in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Puglia, Basili-
cata e Calabria. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio, ma
con diverse lacune soprattutto nel settore alpino e nella bassa pianura friula-
na; nell'area di studio la specie è più frequente a quote relativamente basse.
Cresce in orli di boschi e boscaglie termofili di latifoglie decidue, invadendo
i prati aridi abbandonati, su suoli limoso-argillosi abbastanza profondi, are-
nacei o calcarei ma allora decalcificati, da neutri a subacidi, non molto aridi,
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome generico è quello
di una pianta menzionata da Ippocrate e ripresa da Plinio come ‘cervarium
venenum’, erba velenosa utilizzata per ungere le frecce; la specie è dedicata
al botanico Auguste Rivin, detto Rivinius (1652-1723). Forma biologica: emi-
criptofita scaposa. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
589
Pianta annua. Petali rivolti verso l'esterno delle ombrelle marcatamente più grandi degli altri
Aethusa cynapium L. subsp. cynapium
La cicuta aglina è una pianta annua a vasta distribuzione eurosiberiana pre-
sente, con due sottospecie, in tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale
salvo forse che in Umbria. La distribuzione regionale si estende dal Carso
triestino ai fondovalle del settore alpino, con una vasta lacuna nella bassa
pianura friulana; nell'area di studio la specie è rara e confinata ai fondovalle
presso gli abitati. Cresce in ambienti ruderali, forre ombrose, siepi, incolti e
campi a riposo, con optimum al di sotto della fascia montana. Il nome gene-
rico è una parola greca che significa 'bruciante', e allude al fatto che la pianta,
fortemente tossica in tutte le sue parti, quando masticata irrita fortemente le
mucose e il palato determinando una sensazione di bruciore; il nome spe-
cifico deriva dal greco cynos’, genitivo di ‘cyon’ (cane) e ‘apios’ (sedano) e
significa quindi ‘sedano canino’. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo
di fioritura: giugno-ottobre.
589
Piante perenni. Petali esterni non marcatamente più grandi degli altri
590
1...,213,214,215,216,217,218,219,220,221,222 224,225,226,227,228,229,230,231,232,233,...508