Asinara_Book_ita - page 321

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frammenti radicanti dei fusti e può divenire invasiva formando praterie
immerse molto estese. Il nome generico deriva dal greco 'myriòs'
(innumerevole, a migliaia) e 'phyllon' (foglia), in riferimento alle foglie divise
in moltissimi segmenti; il nome specifico si riferisce alla forma
dell'infiorescenza. Forma biologica: idrofita radicante. Periodo di fioritura:
giugno-settembre.
Myrtus communis
L. subsp.
communis
Il mirto è un arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea, della
quale caratterizza gli aspetti più aridi e caldi. Allo stato spontaneo è presente in
Friuli Venezia Giulia, Liguria, Italia centro-meridionale e Isole, soprattutto
lungo le coste, con netta preferenza per quelle occidentali, dal livello del mare
ai 500 m circa. In Sardegna è un comunissimo arbusto della macchia
mediterranea bassa. Sull'Isola dell'Asinara sono presenti pochi esemplari a
Cala Reale, Tumbarino, e nella zona meridionale; sono stati trovati pochi
esemplari di notevoli dimensioni il cui tronco, con oltre 40 cm di diametro,
viene utilizzato dai mufloni per strofinarsi allo scopo di togliersi di dosso
eventuali parassiti (Bocchieri, 1988). La pianta viene sfruttata per la
produzione del liquore di mirto e di un olio essenziale. Il nome generico pare derivi da Myrsine, leggendaria fanciulla
greca uccisa da un giovane da lei battuto nei giochi ginnici e
trasformata da Pallade in un arbusto di mirto. Dal nome
italiano di 'mortella' deriva il nome della mortadella, perché essa veniva aromatizzata con foglie di mirto. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Nananthea perpusilla
(Loisel.) DC.
La margherita piccolissima è una pianta annua endemica della Corsica, della
Sardegna settentrionale e delle isole circumvicine (Asinara, Isola Piana, Isole
Lavezzi e Cavallo, Isole di Mortorio, Caprera e Maddalena - qui scomparsa),
presente anche più a sud nell' Isola di San Pietro. Sull'Isola dell'Asinarala è
presente a Punta Galletta, Punta Scorno, Cala S. Andrea, Punta Li Giorri e in
qualche pratello subsalso di Campu Perdu (Bocchieri, 1988). Si tratta di una
delle più piccole piante della flora italiana, con affinità sudafricane e/o
australiane che ne testimoniano il carettere relitto. Cresce nelle depressioni
subsalse presso gli acquitrini e gli scogli, sempre ed esclusivamente presso il
mare. Il nome generico deriva dal greco 'nanos' (piccolo, nano) e 'anthos'
(fiore), quello specifico in latino significa 'piccolissima'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
febbraio-aprile.
Narcissus obsoletus
(Haw.) Steud.
Il narciso autunnale è una specie a distribuzione stenomediterranea presente in
Toscana, in Lazio e in tutte le regioni dell'Italia meridionale e insulare (di
dubbia presenza in Molise). Cresce in prati aridi sassosi e nelle radure di
boschi cedui molto aperti, dal livello del mare a 900 m circa. Tutte le parti
della pianta sono velenose per la presenza di diversi alcaloidi. Il nome generico
deriva dal greco 'narkao' (stordire), e si riferisce all'intenso odore dei fiori delle
specie a fiore bianco; da esso deriva il nome di Narciso nella mitologia greca;
il nome specifico deriva dal latino da 'obsolésco' (io vado in disuso) con
significato di 'insolito, dimesso'. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di
fioritura: settembre-novembre.
Narcissus tazetta
L. subsp.
tazetta
Il narciso nostrano, o narciso tazzetta, è una
specie a distribuzione stenomediterranea presente allo stato spontaneo in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Piemonte, Valle d'Aosta e nelle regioni del n
ordest. Sull'Isola dell'Asinara non è
molto diffusa; è presente ad esempio tra Cala d'Oliva e Trab
uccato (Bocchieri, 1988). Cresce in praterie umide e in
pascoli montani, su terreni freschi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Viene spesso coltivato a scopo
ornamentale e a volte appare allo stato subspontaneo anche al di fuori dell'area
le originario, soprattutto presso gli
abitati. Tutte le parti della pianta sono velenose per la presenza di diversi alcaloidi. Il nome generico deriva dal greco
'narkao' (stordire), in riferimento all'intenso odore dei fiori delle specie a fiore bianco; da esso deriva il nome di
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