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riproduttiva (testa nera con guancie gialle). La femmina sceglie il compagno, entra nel nido, depone le uova sulla
superficie interna (grazie a filamenti adesivi), e poi lascia le cure interamente al maschio, che ventila e protegge
l’ovatura sino alla schiusa.
Alimentazione
Si nutre soprattutto di piccoli crostacei e di altri invertebrati marini che cerca
tra le alghe.
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Lithognathus mormyrus
(Linnaeus, 1758)
MORMORA
Dimensioni e caratteri distintivi
Il muso appuntito è privo di squame nella
zona tra gli occhi e non sono presenti spine sull’opercolo. I fianchi sono argentei
con 10-12 strette strie verticali brune.
Distribuzione
Diffusa in tutto il
Mediterraneo, comune e localmente abbondante in Adriatico, frequenta
abitualmente la Laguna di Venezia.
Habitat preferenziali
). I fondali in cui
vive sono di varia natura, principalmente sabbiosi e misti sabbioso-fangosi,
talvolta si trova nei pressi di zone rocciose o di praterie di fanerogame. Di notte
ha l’abitudine di insabbiarsi parzialmente. Gli individui giovani sono gregari
(formano gruppi di 5-10 individui) mentre da adulti assumono un
comportamento prevalentemente solitario. Abbondante lungo le coste, anche in
ambienti estuarini e zone salmastre (soprattutto gli stadi giovanili), tra 10-20 m di profondità; gli individui adulti
frequentano anche fondali sabbiosi profondi (attorno a -150 m).
Biologia riproduttiva
È una specie ermafrodita
proterandrica, come l’orata, cioè uno stesso individuo, nell’arco della vita, matura e si riproduce prima come maschio e
poi come femmina. La maturità sessuale maschile viene raggiunta all’età di 2 anni mentre quella femminile al 3° anno
di vita. La mormora si riproduce una volta all’anno in un arco di tempo, fortemente influenzato dalla temperatura,
compreso tra giugno e dicembre con un picco ad agosto-settembre. Gli individui più giovani possono entrare in acque
lagunari durante il periodo estivo (ambiente ideale in cui accrescersi vista l’abbondanza di cibo e il basso numero di
predatori) per poi ritornare in mare la successiva primavera.
Alimentazione
È una specie carnivora, si nutre soprattutto
di invertebrati bentonici specialmente piccoli crostacei, echinodermi come stelle e ricci di mare, molluschi bivalvi e
vermi marini. Si nutre riempiendosi la bocca di sedimento, per poi scartare detriti e materiale inerte e trattenere le prede
in esso contenute.
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Liza aurata
(Risso, 1810)
MUGGINE DORATO
Dimensioni e caratteri distintivi
Cefalo di taglia media, può raggiungere solo
in rari casi una lunghezza totale pari a 50 cm. Le pinne pettorali lunghe, se
girate verso il capo oltrepassano raggiungono abbondantemente l’occhio. La
pelle è ricoperta da muco incolore molto abbondante, una secrezione più
cospicua rispetto a quelle esibite dalle altre specie di cefali.
Distribuzione
La
specie è presente in tutte le zone costiere dell’Italia insulare e peninsulare
Habitat preferenziali
Tra i cefali è la specie che sopporta meno bene le
variazioni di salinità e temperatura, ciononostante vive sia in acque marine
costiere, che negli estuari e nelle lagune, prediligendo fondali fangosi e ricchi di
vegetazione. Dopo lo sviluppo embrionale, gli avannotti nati in mare si spostano
in acque salmastre e dolci per la fase di accrescimento, anche se permangono più a lungo degli altri Mugilidi in mare.
Biologia riproduttiva
L’accrescimento avviene in tempi piuttosto lunghi e, di conseguenza, condiziona il
raggiungimento della maturità sessuale, che arriva non prima dei 20 cm. Il periodo riproduttivo va da settembre a
novembre; le uova vengono rilasciate direttamente nella colonna d’acqua, in acque marine costiere, e sono provviste di
una goccia oleosa che ne facilita il galleggiamento (uova pelagiche).
Alimentazione
Gli avannotti si cibano di
zooplancton e, occasionalmente, di invertebrati bentonici. Da adulti la dieta è costituita da materiale vegetale e da
detrito organico dal quale ricava i microrganismi di cui si nutre, oltre che da invertebrati bentonici.
Autoctonia e norme
di tutela
Specie autoctona non a rischio di estinzione. Il nome dialettale della specie nel territorio lagunare è
otregan
.
Liza ramada
(Risso, 1826)
MUGGINE CALAMITA
Dimensioni e caratteri distintivi
Cefalo di taglia media, può raggiungere in rari casi una lunghezza totale massima di
60 cm. Labbra sottili e macchia nera alla base delle pinne pettorali; queste sono corte, se girate verso il capo non
raggiungono l’occhio.
Distribuzione
La specie è presente in tutte le zone costiere dell’Italia insulare e peninsulare;
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