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Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona non a rischio di estinzione. Il nome dialettale della specie nel territorio
lagunare è
volpina
.
Mullus barbatus
Linnaeus, 1758
TRIGLIA DI FANGO
Dimensioni e caratteri distintivi
Più piccola della congenere triglia di scoglio
(
Mullus surmuletus
), raggiunge mediamente i 18-23 cm, la lunghezza massima
registrata è di 33 cm.
Distribuzione
È diffusa in tutto il Mediterraneo,
localmente anche molto comune in Adriatico; in Laguna di Venezia sono state
registrate presenze occasionali di giovanili.
Habitat preferenziali
Frequenta
essenzialmente fondali sabbiosi e fangoso-sabbiosi, spogli o con presenza
algale, a partire da 30 metri di profondità, fino a batimetriche comprese tra i 300
e i 500 m (in Adriatico deve accontentarsi di profondità inferiori). I giovani
sono più costieri e gregari rispetto agli adulti e possono frequentare anche acque
salmastre e lagunari.
Biologia riproduttiva
Raggiunge la maturità sessuale a
circa un anno dalla nascita; si riproduce tra aprile ed agosto, la fecondazione è esterna e le uova, dotate di una
gocciolina oleosa che ne facilita il galleggiamento, sono liberate nella colonna d’acqua (uova pelagiche). Dopo la fase
pelagica, i giovani (3,5-4 cm) tornano a raggiungere il fondo sabbioso dove si accresceranno.
Alimentazione
Le triglie
presentano sotto il mento due barbigli con i quali sono in grado di percepire la presenza di prede sul fondale sabbioso. I
barbigli, infatti, sono dotati di cellule per la ricezione degli odori. Una volta individuate le prede (piccoli organismi
bentonici come molluschi, vermi marini e piccoli crostacei), le triglie le catturano scavando il sedimento con la bocca.
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Mullus surmuletus
Linnaeus, 1758
TRIGLIA DI SCOGLIO
Dimensioni e caratteri distintivi
Raggiunge mediamente i 25-30 cm, la
lunghezza massima registrata è di 40 cm. Il margine superiore della prima pinna
dorsale è di colore arancio-rossastro.
Distribuzione
È comune in tutto il
Mediterraneo, presente anche in Adriatico in corrispondenza dei fondali rocciosi
naturali o artificiali; in Laguna di Venezia rimane una presenza occasionale.
Habitat preferenziali
A dispetto del nome, la triglia di scoglio si incontra più
spesso sulla sabbia intenta a cercare cibo, vicino a fondali rocciosi, anche nei
pressi di praterie di fanerogame (vere e proprie piante marine come la
posidonia), dalla riva fino a circa 100 m di profondità. Gli adulti vivono solitari
o in piccoli gruppi, mentre i giovani hanno comportamento più gregario e
frequentano ambienti poco profondi, penetrando, talvolta in acque salmastre e lagunari.
Biologia riproduttiva
Raggiunge la maturità sessuale a circa un anno dalla nascita; si riproduce tra aprile ed agosto, la fecondazione è esterna
e le uova, dotate di una gocciolina oleosa che ne facilita il galleggiamento, sono liberate nella colonna d’acqua (uova
pelagiche). Dopo la fase pelagica, le giovani triglie (3,5-4 cm) tornano a raggiungere il fondo sabbioso dove si
accresceranno.
Alimentazione
Le triglie presentano sotto il mento due barbigli con i quali sono in grado di percepire la
presenza di prede sul fondale sabbioso. I barbigli, infatti, sono dotati di cellule per la ricezione di segnali di tipo
chimico. Una volta individuate le prede (piccoli organismi bentonici come molluschi, vermi marini, crostacei, e anche
piccoli pesci), le triglie le catturano scavando il sedimento con la bocca.
Autoctonia e norme di tutela
Specie
autoctona.
Nerophis maculatus
Rafinesque, 1810
PESCE AGO MACULATO
Dimensioni e caratteri distintivi
Meno filiforme rispetto al pesce ago sottile
ma di dimensioni simili: i maschi raggiungono al massimo i 20 cm, mentre le
femmine arrivano a 30 cm di lunghezza. In periodo riproduttivo i due sessi si
differenziano chiaramente: le femmine (prima parte del corpo piuttosto alta)
presentano sottili barre rosso/arancioni verticali sui fianchi, mentre i maschi
hanno colore di fondo da bruno pallido a rossiccio con linee e punti chiari lungo
i fianchi e portano le uova attaccate sotto l’addome, senza altra protezione, ben
visibili.
Distribuzione
Segnalata lungo tutte le acque marine costiere italiane,
ma non abbondante. Più comune in alcune zone dell’Adriatico e nel golfo di