109
soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
406
Capsula a pareti verrucose
407
407
Pianta glabra, alta più di 1 metro, tipica di ambienti umidi
Euphorbia palustris L.
L'euforbia palustre è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana
presente in molte regioni dell'Italia centro-settentrionale. Cresce in
ambienti umidi, sulle sponde dei fossi e dei fiumi, su suoli limoso
argillosi freschi, periodicamente imbibiti d'acqua, dal livello del mare ai
400 m circa. Il latice è velenoso e irritante per le mucose. Il nome
generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec.
a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà, il
nome specifico si riferisce all'habitat. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Perioddo di fioritura: aprile-giugno.
407
Pianta un po' pelosa, più bassa di 1 metro, tipica di ambienti boschivi
Euphorbia dulcis L.
Specie subatlantico-submediterranea presente nell'Italia continentale dalle
regioni del nord alla Campania, con optimum nelle fasce submediterranea
e montana (oggi scomparsa dalla Pianura Padana). Cresce in boschi
mesofili di latifoglie (faggete, quercete a
Quercus robur
), nelle siepi, su
suoli argillosi carbonatici piuttosto profondi e ricchi in humus. Il latice è
velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni
fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba
II di Mauritania (I sec. a.C. - 1 sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'
e
uforbia e le sue proprietà; il nome specifico sicuramente non ha nulla a
che vedere con un presunto sapore dolce della pianta: forse allude alla sua
forma elegante. Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
408
Foglie chiaramente non parallelinervie
409
408
Foglie parallelinervie o con nervi indistinti
416
409
Foglie palminervie
410
409
Foglie penninervie
411
410
Fusto a sezione triangolare. Infiorescenza circondata da vistose brattee gialle. Foglie del
fusto al massimo 4
Chrysosplenium alternifolium L.
Specie circumboreale presente lungo tutto l'arco alpino e nell'Appennino
centro-settentrionale, con optimum nella fascia montana. Cresce in boschi
umidi (soprattutto faggete), nelle forre, lungo le rive dei ruscelli, su suoli
umidi e ricchi di sostanze azotate. Il nome generico deriva dal greco
'chrysos' (oro) e 'splen' (milza) e significa 'piante con fiori d'oro che
guariscono le malattie della milza'; il nome specifico allude alle foglie
alterne, che la distinguono da un'altra specie congenere con foglie
opposte. Localizzata soprattutto alle quote superiori del Parco. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
410
Fusto a sezione non triangolare. Infiorescenza senza brattee gialle. Foglie del fusto più
di 4
Alchemilla glaucescens Wallr.
La specie, che appartiene ad un difficilissimo complesso di specie
apomittiche, è presente lungo tutto l'arco alpino e sugli Appennini sino
alla Basilicata. Cresce in praterie e arbusteti di altitudine. Il nome
generico allude all'antico uso di questa pianta da parte degli alchimisti: in
realtà non veniva usata la pianta, ma le minute goccioline di rugiada che
si formano sulle foglie per il fenomeno della guttazione, che venivano
raccolte e costituivano la cosiddetta 'acqua celestiale' o 'acqua dei saggi'.
Localizzata nel Parco alle quote superiori. Forma biologica: emicriptofita