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Specie mediterraneo-atlantica oggi divenuta subcosmopolita nelle zone
temperate, presente in tutta italia dal livello del mare alla fascia montana.
Cresce in vegetazioni ruderali di giardini e parchi, nei vigneti, ai margini
di siepi e strade, nei campi e su muretti, su suoli argillosi da neutri a
subacidi, freschi ed umiferi, ricchi in composti azotati, spesso con gerani
annuali di origine mediterranea anch'essi divenuti subcosmopoliti. Il
nome generico deriva dal termine greco 'kárdamon' che designava il
crescione (
Nasturtium officinale
), molto simile alle
Cardamine
. Diffusa in
tutta l'area del Parco. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-luglio.
386
Piante spinose o pungenti
387
386
Piante non spinose
388
387
Pianta sempreverde con foglie (in realtà fusti simili a foglie) pungenti solo all'apice.
Frutto carnoso
Ruscus aculeatus L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutta Italia al di sotto
della fascia montana. Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti
più caldi dei boschi decidui, su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-
basici. Il nome del genere deriva dal greco 'rugchos' (becco, rostro), per i
cladodi dalla punta aguzza che ricordano un becco d'uccello. I germogli
sono commestibili previa cottura. Tutta la pianta è tossica da fresca.
Insieme all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti
giovani sono commestibili e vengono consumati come gli asparagi. In
alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano protetti i formaggi
in stagionatura contro i morsi dei topi: da ciò il nome italiano 'pungitopo'.
Localizzata nel Parco. Forma biologica: geofita rizomatosa/camefita
fruticosa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile, settembre-ottobre.
387
Pianta non sempreverde, con fusti spinosi. Frutto secco
Genista germanica L.
Specie europeo-continentale presente in Italia centro-settentrionale
(manca in Lazio ed Abruzzo) sino alla fascia montana inferiore. Cresce in
brughiere e lande ed ai margini di boschi, su suoli da argillosi a pietrosi,
subaridi, poveri in composti azotati, da neutri a subacidi, con
Calluna
vulgaris
,
Cytisus hirsutus
s.l., etc. Il nome generico deriva dal celtico 'gen'
(piccolo arbusto). Le parti verdi possono provocare vomito e diarrea, i
semi sono tossici per il loro contenuto in alcaloidi. Localizzata nel Parco.
Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-
luglio.
388
Foglie in verticilli disposti a livello dei nodi
389
388
Foglie non verticillate
401
389
Fiori a simmetria bilaterale
Lotus herbaceus (Vill.) Jauzein
Specie mediterraneo-pontica presente in tutta Italia salvo che in Valle
d'Aosta e forse Sicilia dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Cresce in gramineti e lande, su suoli argillosi decalcificati. Il nome del
genere potrebbe derivare dall'antica usanza di sfregare con una pianta la
punta della lancia ('dory') per rendere difficoltosa la guarigione dei
nemici, e veniva usato dai Romani e Greci per indicare piante non
identificate. Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio. Sinonimo:
Dorycnium pentaphyllum
Scop. subsp.
herbaceum
(Vill.) Rouy
389
Fiori a simmetria raggiata
390
390
Foglie sempreverdi, coriacee. Fusti legnosi alla base
Rubia peregrina L. subsp. peregrina