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alle quote superiori del Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
379
Foglie tutte composte
380
380
Foglie inferiori con 5 foglioline. Foglie del fusto con un bulbillo alla base, le superiori
spesso indivise
Cardamine bulbifera (L.) Crantz
Specie diffusa dall'Europa meridionale al Ponto (Mar Nero), presente in
tutta l'Italia continentale salvo che in Valle d'Aosta, con optimum nella
fascia montana. Cresce in faggete, castagneti, soprattutto in radure ed ai
margini dei boschi. Il nome generico deriva dal termine greco 'kárdamon'
che designava il crescione (Nasturtium officinale), molto simile alle
Cardamine con foglie pennate, quello specifico allude alla riproduzione
vegetativa tramite piccoli 'bulbi' all'ascella delle foglie. Diffusa
soprattutto alle quote superiori del Parco. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio. Sinonimo:
Dentaria
bulbifera
L.
380
Foglie inferiori con 7-9 foglioline. Foglie del fusto senza bulbillo, le superiori anch'esse
divise
Cardamine heptaphylla (Vill.) O.E. Schulz
Specie dell'Europa meridionale con baricentro occidentale (subatlantica),
presente lungo tutto l'arco alpino e sugli Appennini sino alla Basilicata,
con optimum nella fascia montana. Cresce in faggete e abetine, in
ambienti umidi e ombrosi. Il nome generico deriva dal termine greco
'kárdamon' che designava il crescione (
Nasturtium officinale
), molto
simile alle
Cardamine
con foglie pennate; il nome specifico in greco
significa 'con 5 foglie'. Localizzata nel Parco. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-agosto. Sinonimo:
Dentaria
heptaphylla
Vill.
381
Foglie 2-3-pennate. Frutto carnoso
Actaea spicata L.
Specie eurasiatica presente in tutta l'Italia continentale con optimum nella
fascia montana. Cresce nei boschi freschi di forra con tigli, aceri e
frassino maggiore e nelle faggete, su suoli freschi e ricchi in humus. Il
nome generico deriva dal termine greco usato per indicare il sambuco
('aktaia'). Contiene protoanemonina ed acido transaconitico: l'ingestione
delle bacche provoca forti gastroenteriti, asma e perdita della conoscenza;
le foglie possono causare dermatiti da contatto. Era considerata velenosa
sin dall'antichità e veniva spesso usata nella medicina popolare, ma le
proprietà non sono comprovate. Diffusa soprattutto alle quote superiori
del Parco. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
381
Foglie semplicemente pennate. Frutto secco
382
382
Petali 5 o più
Filipendula ulmaria (L.) Maxim.
Specie eurosiberiana presente in tutta l'Italia continentale
(dubitativamente in Umbria) dal livello del mare alla fascia montana.
Cresce in prati umidi, fossati, ruscelletti, paludi e boschi ripariali. Il nome
generico driva dal latino 'filum' (filo) e 'pendulum' (pendulo), per gli
ingrossamenti tuberiformi che pendono dalle radici di alcune specie; il
nome specifico allude alla somiglianza dei segmenti fogliari con le foglie