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Foglie meno di 5 volte più lunghe che larghe
Salix caprea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia salvo che in Sardegna dal livello
del mare alla fascia montana. Cresce negli orli di boschi e cespuglieti, ma
anche nelle cave ed in altri ambienti disturbati, su suoli argillosi freschi e
neutri, ricchi in composti azotati, con
Populus nigra
,
Salix purpurea
,
Ulmus minor
etc. Il nome generico, di antico uso, è di etimologia incerta:
forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua), il nome specifico allude
all'appetibilità delle foglie per le capre. Come tutti i salici, la scorza e le
foglie contengono il glicoside salicina, che li rendono tossici per molti
animali, da cui si ricava l'acido salicilico. Specie molto rustica, può essere
efficacemente utilizzata per il consolidamento di scarpate e per opere di
ingegneria naturalistica. Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
93
Foglie almeno 5 volte più lunghe che larghe
94
94
Foglie adulte glabre o quasi anche di sotto. Rami penduli
Salix x sepulcralis Simonk.
Il salice piangente è originario delle regioni temperate della Cina, e ne è
documentata la presenza in Italia dal 1735. Viene impiegato in tutta Italia
come albero ornamentale da piantare soprattutto al margine dei laghetti,
dal livello del mare agli 800 m circa. La specie è stata a lungo chiamata
S.
babylonica
L., un nome che allude ai salici citati nella Bibbia sulle rive di
Babilonia, ma quello coltivato più frequentemente da noi è un ibrido tra
S.
babylonica
e
S. alba
. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta:
forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua). Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
94
Foglie adulte molto pelose almeno di sotto. Rami non
penduli
95
95
Foglie lanceolato-lineari, larghe 1-2 cm
Salix alba L.
Il salice bianco è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Cresce presso i laghetti
e nelle zone umide, su suoli da argillosi a fangosi periodicamente
inondati, ricchi in basi e composti azotati. A livello di ecosistema, svolge
una funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in caso di
frane. Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua. I rami
giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per
la costruzione di ceste, sedie, ecc. La corteccia contiene acido salicilico,
componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di
giallo. Può vivere fino a 200 anni. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico allude al fogliame di colore chiaro. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
95
Foglie lineari, larghe al massimo 1 cm
96
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Margine della foglia dentellato. Faccia inferriore della foglia con peli disposti
irregolarmente (lente!)
Salix eleagnos Scop. subsp. eleagnos
Specie dell'Europa meridionale, presente in tutta Italia salvo che in
Puglia, Sicilia e Sardegna dalle pianure a circa 1800 m. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa, con lacune lungo le coste. Cresce sulle
sabbie umide dei greti fluviali con pietre calcaree. Come tutti i salici, la
scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di
antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso
l'acqua). il nome specifico deriva dal greco 'helos' (palude), e 'hagnos'
(puro, bianco), forse in riferimento all'habitat ed al tomento bianco delle
foglie, oppure per la somiglianza con arbusti del genere
Elaeagnus
.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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