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della trementina e di tannini. L'uso principale e più antico è stato quello
per la concia delle pelli, dovuto all'alto contenuto di tannini, soprattutto
nelle foglie. Arbusto largamente coltivato in giardini soprattutto nelle
varietà purpuree, per la decoratività del fogliame e delle pannocchie
piumose di colore roseo e di aspetto leggero (da cui il nome comune di
'albero della nebbia'). Il nome generico è quello attribuito da Plinio ad un
arbusto appenninico da cui si ricavava un colorante purpureo; il nome
specifico allude probabilmente alla cocciniglia, per il colore rosso acceso
delle foglie in autunno. Forma biologica: nanofanerofita (fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie non odorose
101
101
Fiori a simmetria bilaterale. Frutto un legume
Spartium junceum L.
La ginestra odorosa è una specie mediterranea, spontanea in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige ove è
stata introdotta per scopi ornamentali e talvolta inselvatichita; ha
l'optimum nella fascia mediterranea, ma appare anche in stazioni calde
della fascia submediterranea. Forma spesso arbusteti monodominanti su
suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, da subacidi a
neutri. I rami sottili venivano utilizzati per la costruzione delle 'friscelle',
cioè le forme per la ricotta ed il formaggio. Contiene un alcaloide
velenoso (citisina). Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
101
Fiori non a simmetria bilaterale. Frutto diverso da un
legume
102
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Fiori senza petali. Foglie finemente cigliate al margine (guardare una foglia controluce!)
Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica
Il faggio è un albero europeo che domina le foreste della fascia montana
dalle Alpi alla Sicilia (in Sardegna è presente solo nei rimboschimenti
artificiali). È sopravvissuto alle glaciazioni sulle montagne dell'Europa
meridionale, e successivamente si è esteso verso nord sino alla
Scandinavia meridionale. Cresce su suoli profondi, freschi, ben drenati.
La specie ha grande importanza forestale ed economica per il legname
duro e di colore roseo, che si lavora facilmente ed è impiegato per
fabbricare mobili, traversine ferroviarie, lavori da intaglio e per produrre
cellulosa. Il legno ed il carbone sono ottimi combustibili, tanto che in
passato il mestiere del 'carbonaio' era molto diffuso sulle montagne
appenniniche. I semi (faggiole) venivano un tempo utilizzati sia per
l'alimentazione umana che degli animali domestici, soprattutto maiali, ma
sono debolmente tossici per saponine ed acido ossalico. Il faggio viene
spesso utilizzato anche come pianta ornamentale nei parchi. Può vivere
più di 300 anni. Il nome generico è quello che utilizzavano già gli antichi
Romani; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude all'habitat
boschivo e si riferisce al suo ruolo dominante nelle foreste di montagna.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio.
102
Fiori con petali. Foglie non cigliate al margine
103
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Foglie con picciolo più lungo di 6 mm. Piccolo albero
Frangula alnus Mill. subsp. alnus
Specie eurasiatico-suboceanica, presente in Italia centro-settentrionale e
Campania. Cresce in boschi freschi ed umidi, su suoli argillosi compatti,
profondi, subacidi, spesso con ristagno di acqua, o nelle quercete fresche
su suoli colluviali, presso i laghetti, dal livello del mare ai 1300 m circa.
La pianta, soprattutto i frutti acerbi, è velenosa (glicosidi). Il nome
generico deriva dal latino 'frangere' (rompere), per la fragilità del legno;
quello specifico è il nome latino dell'ontano, e potrebbe derivare dalla
radice celtica 'al lan' (presso l'acqua). Forma biologica: fanerofita
cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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