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corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi l'essiccazione
della pianta. Il nome generico era già in uso presso i Romani, quello
specifico allude non alle foglie (che sono pelose) ma alla scorza che
rimane per molti anni liscia. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del
Parco. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-
aprile.
107
Fiori senza petali. Frutto secco
108
107
Fiori con petali. Frutto carnoso
112
108
Foglie più lunghe di 15 cm. Frutti coperti da un riccio spinoso (castagne)
Castanea sativa Mill.
Il castagno è un albero di origine sudest europeo-asiatica occidentale,
forse introdotto con il noce in epoca romana. È diffuso in regione sino
alla fascia montana inferiore. Cresce su suoli profondi più o meno acidi,
quindi su substrati marnoso-arenacei, raramente su terra rossa. Il castagno
è molto longevo, potendo raggiungere i 500 anni di età; per alcuni
individui è stata stimata un'età di 1000 anni. In Italia, sulle pendici
dell'Etna, l'esemplare detto 'dei cento cavalli' avrebbe un'età di 4000 anni.
Il castagno ha avuto un'importanza notevolissima per molti secoli come
alimento primario per le popolazioni contadine delle regioni montane,
diventando 'l'albero del pane'. Il legname è molto apprezzato per la sua
elasticità e compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi, botti, ecc.
Il legno è usato per la produzione di cellulosa al solfato. Legno e
corteccia venivano usati per la concia delle pelli, dato l'elevato contenuto
in tannini. Le castagne, ricche di amido e zuccheri, venivano consumate
fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono molto richieste le varietà di
grandi dimensioni, dette 'marroni', usate per la preparazione di marmellate
e dei prelibati 'marrons glacés'. Localizzato nel Parco. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio.
108
Foglie solitamente più brevi di 15 cm. Frutto non coperto
da un riccio spinoso
109
109
Frutti non alati, disposti in infruttescenze compatte simili
a piccole pigne
110
109
Frutti alati, disposti in infruttescenze simili a quelle del
luppolo
111
110
Rami giovani glabri ed appiccicosi. Foglie con peli solo alla diramazione delle nervature
secondarie di sotto
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero eurosiberiano presente in tutta Italia (in
Puglia come avventizio) al di sotto della fascia montana superiore. Cresce
lungo i corsi d'acqua, formando popolamenti ripari con
Salix cinerea
,
S.
purpurea
,
Sambucus nigra
etc. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per
l'ecologia di molte specie, quello specifico allude ai rami giovani
attaccaticci. Il legno, di un caratteristico colore giallo-aranciato, assume
notevole resistenza quando è immerso nell'acqua per cui è sempre stato
usato per fondazioni di palafitte e strutture sommerse in genere; non a
caso è un albero molto adattato ai terreni inondati. Gli apparati radicali
ospitano batteri azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza
naturalmente il suolo. Specie localizzata lungo i principali corsi d'acqua, è
presente con un importante nucleo nella piana umida della Lama. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Sinonimo:
Betula alnus
L. var.
glutinosa
L.
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Rami giovani pelosi e non appiccicosi. Foglie omogeneamente pelose di sotto
Alnus incana (L.) Moench
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