63
lungo i fossati e presso paludi, stagni, canali, su suoli argillosi umidi,
ricchi in basi e composti azotati; a volte appare anche in faggete fresche e
radure umide. Il nome generico deriva dal greco 'epi' (sopra) e 'lobòs'
(lobo), in riferimento alla posizione dei petali, inseriti sopra l'ovario; il
nome specifico allude alla forte pelosità della pianta. Localizzata nel
Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-settembre.
223
Fiori o in racemi terminali, oppure solitari all'ascella delle
foglie
224
223
Fiori in racemi laterali, originanti all'ascella delle foglie
226
224
Fiori disposti all'ascella di foglie minori di quelle sottostanti
Veronica arvensis L.
Specie mediterranea oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Cresce in vegetazioni
segetali o talvolta ruderali ed in prati da sfalcio, su suoli argillosi
subneutri ricchi in scheletro, composti azotati ed humus, con
Anagallis
arvensis
,
Arabidopsis thaliana
,
Sherardia arvensis
etc. Il nome generico è
di etimologia incerta: forse deriva dalla leggenda di Santa Veronica, la
donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della
crocifissione, ed allude alle venature più scure nella corolla presto caduca
di alcune specie; il nome specifico in latino significa 'dei campi arati'.
Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
224
Fiori isolati all'ascella di foglie normali
225
225
Capsula sferica, non appiattito-compressa, non bilobata. Foglie trilobate
Veronica hederifolia L. subsp. hederifolia
Entità eurasiatica presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Cresce soprattutto in vegetazioni segetali lacunose di
coltivi e vigneti, ma è spesso sporadica anche ai margini di strade, muri e
scarpate, su suoli argillosi freschi ed umiferi, neutri, con
Erodium
cicutarium
,
Poa annua
,
Veronica persica
etc. Il nome generico deriva
dalla leggenda di Santa Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con
un fazzoletto prima della crocifissione, ed allude alle venature più scure
nella corolla presto caduca di alcune specie, quello specifico allude alle
foglie lobate vagamente simili a quelle dell'edera. Localizzata soprattutto
alle quote inferiori del Parco. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo
di fioritura: gennaio-maggio.
225
Capsula appiattita, bilobata all'apice. Foglie non trilobate
Veronica persica Poir.
Specie proveniente dall'Asia occidentale ed oggi divenuta
subcosmopolita, presente in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore.
Cresce nei coltivi, soprattutto vigneti, ma anche in discariche, margini
stradali, aiuole, giardini, vialetti inghiaiati, su suoli argillosi poco umiferi,
freschi, ricchi in calcio ed in composti azotati, con
Erodium cicutarium
,
Euphorbia helioscopia
,
Senecio vulgaris
etc. Il nome generico deriva
dalla leggenda di Santa Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con
un fazzoletto prima della crocifissione, ed allude alle venature più scure
nella corolla presto caduca di alcune specie. Diffusa in tutta l'area del
Parco. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-
dicembre.
226
Fusti glabri. Piante esclusive di ambienti umidi
227
226
Fusti pelosi. Piante non esclusive di ambienti umidi
228
227
Foglie medie e superiori da rotonde ad ovali, brevemente picciolate, con apice ottuso.
Germogli prostrati
Veronica beccabunga L.