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Specie mediterraneo-montana, presente in tutta Italia salvo forse che in
Sardegna, dal livello del mare a circa 1500 m, in prati, arbusteti ed incolti,
a volte anche su muri. Tutte le parti della pianta contengono un olio
essenziale costituito principalmente da mentolo, borneolo ed altri
componenti terpenici ed hanno un aroma che ricorda quello della menta,
ma è più intenso e canforato. Le foglie vengono spesso raccolte come
condimento. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
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Fiori subsessili
Clinopodium alpinum (L.) Merino subsp. alpinum
Specie delle montagne dell'Europa meridionale, presente in tutta Italia
(salvo forse che in Sardegna) dai 1000 ai 2600 m, in pascoli alpini e
subalpini, prati delle aree dirupate e dei versanti erosi e sassosi, su suoli
calcarei ricchi in scheletro. Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma
biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Sinonimo:
Satureja alpina
(L.) Scheele subsp.
alpina
187
Calice bilabiato, con denti ineguali, 3 da una parte, 2
dall'altra
188
187
Calice non bilabiato, con denti più o meno uguali
190
188
Infiorescenze allungate, più lunghe di 10 cm. Stami 2 (lente!)
Salvia pratensis L. subsp. pratensis
Specie sudeuropea presente in tutta l'Italia continentale salvo Basilicata e
Calabria, in gramineti e lande, ai margini di mantelli e boschi, a volte in
aiuole, su scarpate e lungo le strade, su suoli argillosi sciolti, di solito
carbonatici, da neutro-basici a subacidi. Il nome generico deriva dal latino
'salvus', ed allude alle proprietà medicinali di
S. officinalis
. Diffusa
soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
188
Infiorescenze ovate o fiori all'ascella delle foglie. Stami
fertili 4
189
189
Fiori addensati all'apice del fusto. Calice senza squama sul dorso
Prunella vulgaris L. subsp. vulgaris
Specie eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia.
Cresce nei prati pingui ed in vegetazioni disturbate di parchi, giardini,
aiuole, su suoli limoso-argillosi freschi ed umiferi, ricchi in composti
azotati, subneutri, con Lolium perenne, Plantago major, Ranunculus
repens etc. L'etimologia del nome generico è incerta: alcuni la fanno
derivare da una antica voce tedesca 'Breune' o 'Braune' (angina o
tonsillite) altri da 'bruno' per il colore bruniccio dei fiori quando
l'infiorescenza appassisce; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune', 'diffuso', 'frequente'. Diffusa in tutta l'area
del Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-ottobre.
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Fiori distanziati all'ascella delle foglie. Calice con una squama sul dorso
Scutellaria columnae All. subsp. columnae
Specie delle montagne nord-orientali del Mediterraneo, presente in
Emilia-Romagna, Liguria, tutta l'Italia peninsulare lungo gli Appennini ed
in Sicilia sino a circa 1000 m, in querceti, castagneti e leccete, spesso
nelle radure. Il nome generico deriva dal latino 'scutellum' (piccolo scudo)
per la squama presente sul labbro superiore del calice, la specie è dedicata