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parola greca che significa 'molle', 'spugnoso', in riferimento ai fusti deboli
e cavi; quello specifico allude alla spinosità delle foglie. Diffusa
soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
304
Fiori tutti gialli o giallastri
305
304
Fiori non gialli, o almeno non tutti gialli
312
305
Capolini con soli fiori tubulosi
306
305
Capolini con fiori ligulati marginali
311
306
Foglie bicolori, verdi di sopra, grigio-pelose di sotto
Artemisia vulgaris L.
Specie circumboreale-temperata presente in tutta Italia dal livello del
mare sino alla fascia montana. È un po' meno termofila e più xerofila di
A. verlotiorum
: colonizza terreni mesici ricchi in composti azotati, in
ambienti fortemente disturbati quali margini di strade, discariche, campi
abbandonati etc. Una singola pianta è in grado di produrre sino a 700.000
frutti. È a volte usata come digestivo, anche se è tossica quando
consumata in grandi quantità. Il nome generico era già in uso presso i
Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe riferirsi ad alla dea
Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di Mausolo, re di Caria.
Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
306
Foglie dello stesso colore sulle due facce
307
307
Foglie non odorose
Senecio vulgaris L.
Specie originariamente eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, comune
in tutta Italia dalla costa alla fascia subalpina. Cresce in vegetazioni
ruderali e segetali, ai margini di strade, in coltivi, orti, giardini, discariche,
radure boschive, su suoli argillosi ricchi in composti azotati, con
Chenopodium album
s.l.,
Erodium cicutarium
, etc. La pianta è tossica per
la presenza di alcaloidi ad azione lenta ma molto dannosa per il fegato e
cancerogena, che possono anche passare al miele ed al latte. Il nome
generico deriva dal latino 'senex' (vecchio), alludendo ai pappi biancastri
dei frutti o alla pelosità grigia di molte specie. Il nome specifico deriva
dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune', 'diffuso', 'frequente'.
Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
307
Foglie con forte odore aromatico se sfregate tra le dita
308
308
Foglie omogeneamente grigio-pelose
Artemisia absinthium L.
L'assenzio è una specie da eurasiatico-continentale a submediterranea,
presente in tutta Italia salvo che in Sicilia e Sardegna, dal livello del mare
a 1100 m circa. Cresce in ambienti disturbati subaridi, lungo le strade,
nelle discariche, sui muri, su suoli ricchi in basi e composti azotati. Come
le altre specie congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la
commercializzazione dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco
tempo fa. Il nome generico era già in uso presso i Greci antichi ma è di
etimologia incerta: potrebbe riferirsi ad alla dea Artemide (Diana) o alla
regina Artemisia, moglie di Mausolo, re di Caria; il nome specifico
significa 'privo di dolcezza' e indica il sapore amaro. Forma biologica:
camefita suffruticosa (emicriptofita scaposa). Periodo di fioritura: agosto-
settembre.
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