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L
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euforbia bitorzoluta è una specie subatlantico-submediterranea presente
nell'Italia continentale, dalle regioni del nord alla Campania (oggi quasi
scomparsa dalla Pianura Padana). Cresce in boschi mesofili di latifoglie
(faggete, quercete a
Quercus robur
), nelle siepi, su suoli argillosi
carbonatici piuttosto profondi e ricchi in humus, con optimum nelle fasce
submediterranea e montana. Il latice è velenoso: molto irritante per le
mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.),
che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico
sicuramente non ha nulla a che vedere con un presunto sapore dolce della
pianta: forse allude alla sua forma elegante. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
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Piante non laticifere. Infiorescenze non disposte in
ombrelle
103
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Foglie chiaramente penninervie, picciolate, attaccantisi ai vestiti
Parietaria officinalis L.
L
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erba vetriola è una specie dell
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Europa meridionale presente in tutte le
regioni dell
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Italia continentale salvo che in Calabria. Cresce in
vegetazioni disturbate quali orli di boscaglie e siepi, su suoli argillosi
piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, dal livello del mare ai 900 m
circa. La pianta ha proprietà diuretiche, ma il polline è fortemente
allergenico. Il nome generico allude al fatto che molte specie crescono su
muri; il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) e
allude all
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uso a scopo medicinale. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
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Foglie parallelinervie o con nervi indistinti, senza picciolo,
non attaccantisi ai vestiti
104
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Pianta con una sola foglia, senza fiori, riproducentesi a mezzo di spore (felce)
Ophioglossum vulgatum L. subsp. vulgatum
L
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ofioglosso comune è una felce a vasta distribuzione circumboreale
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Puglia e
forse Calabria. Cresce in prati umidi e boschi ombrosi, prevalentemente
su substrati calcarei, con optimum al di sotto della fascia montana
superiore. Lo sviluppo del protallo (gametofito) richiede la presenza di un
fungo simbionte e la formazione di un nuovo sporofito richiede diversi
anni, il che è forse una delle ragioni dell'evidente regresso di questa
specie in ambienti alterati dall'uomo. Il nome generico deriva dal greco
'óphis' (serpente) e 'glôssa' (lingua) per la forma della spiga fertile. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: aprile-luglio.
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Piante con più di una foglia, con fiori
105
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Fusti pieni, senza nodi ingrossati. Fiori con una sola
brattea alla base (CYPERACEAE)
106
105
Fusti cavi, con nodi ingrossati. Fiori inclusi tra due
brattee (POACEAE)
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Fiori ermafroditi (lente!), disposti in capolini globosi tutti uguali tra loro
Cladium mariscus (L.) Pohl
Il falasco è una specie subcosmopolita presente in quasi tutte le regioni
d'Italia. Cresce in prati umidi, paludi e torbiere neutro-basiche, a volte su
suoli subsalsi, dal livello del mare agli 800 m circa. La specie è in
regresso a causa delle bonifiche delle zone paludose, soprattutto nell'Italia
meridionale. In passato veniva utilizzata, in alcune regioni del nord
Europa, per fare coperture di tetti, o come strame per gli animali. I
contadini usavano le foglie per impagliare sedie, fiaschi e costruire stuoie.
Il nome generico deriva dal greco 'klados' (ramoscello), quello specifico
significa 'di palude'. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Fiori unisessuali, disposti in spighe allungate diverse tra
loro (maschili e femminili)
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