33
argillosi piuttosto profondi, umiferi, da freschi a subaridi d'estate, più o
meno ricchi in composti azotati, da calcarei a neutri, , dai 100 ai 1000 m
circa (raramente dal livello del mare ai 2000 m). La pianta è tossica
(protoanemonina). Il nome generico deriva dalle foglie vagamente simili
per forma e colore della pagina inferiore ad un fegato. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
98
Foglie pennate. Petali 5. Frutto carnoso
Solanum dulcamara L.
La dulcamara è una specie eurasiatico-temperata presente in tutte le
regioni d'Italia. Originaria di alvei fluviali (canneti disturbati) è poi
passata a vegetazioni ruderali quali margini di boschetti disturbati, siepi,
discariche, coltivi etc., su suoli limoso-argillosi piuttosto freschi e
profondi, ricchi in composti azotati, da neutri a subacidi, dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. La pianta è tossica soprattutto negli
organi giovani, che contengono solanina, dulcamarina e solanidina, ma fu
per lungo tempo usata a scopo medicinale. Il nome generico deriva dal
latino 'solamen' (sollievo); il nome specifico allude al sapore di tutte le
parti della pianta, prima dolciastro, poi amaro. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
99
Pianta con foglie galleggianti a pelo d'acqua
Nymphaea alba L.
La ninfea comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente
in quasi tutte le regioni d'Italia. Cresce in acque stagnanti oligo-
mesotrofiche profonde fino a 1.5 m, dal livello del mare ai 1500 m circa.
La pianta contiene ninfeina ed altri alcaloidi che a dosi molto basse hanno
proprietà sedative e anafrodisiache, ma sono altamente tossici; il rizoma
ricco in amido fu usato nel passato nei periodi di carestia, sia come
verdura che ridotto a farina, previe ripetute cotture per disperdere le
sostanze tossiche. Il nome generico, citato da Teofrasto e Dioscoride,
deriverebbe dal greco 'nymphaia' (pianta delle ninfe), perché tipica dei
boschi e delle zone paludose dove dimoravano le ninfe, anche se alcuni
autori lo fanno derivare dal persiano 'ninufar', nome di una pianta
acquatica; il nome specifico allude al colore dei fiori. Forma biologica:
idrofita radicante. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
99
Piante terrestri, o se acquatiche con foglie emergenti
dall'acqua
100
100
Piante sempre senza fiori o con fiori senza petali
101
100
Piante con fiori muniti di petali colorati
111
101
Piante con foglie parallelinervie, picciolate, tutte disposte alla base del fusto. Fiori
disposti in spighe, con 4 tepali membranacei e 2 stami (Plantago)
Plantago major L. subsp. major
La piantaggine maggiore è una specie eurosiberiana oggi divenuta
subcosmopolita, presente in tutte le regioni d
'
Italia. Cresce in vegetazioni
erbacee seminaturali e soprattutto in ambienti ruderali calpestati, su suoli
limoso-argillosi abbastanza freschi in profondità e ricchi in composti
azotati, dal livello del mare sino alla fascia montana superiore. Per la
presenza di aucubina la pianta è efficace contro le punture degli insetti.
Le foglie giovani sono commestibili in insalata. Il nome generico deriva
dal latino 'planta' (pianta dei piedi) e in effetti le specie più comuni
crescono in ambienti calpestati. Forma biologica: emicriptofita rosulata.
Periodo di fioritura: maggio-settembre.
101
Piante con caratteristiche diverse
102
102
Pianta laticifera (attenzione! lavarsi le mani dopo averle toccate: il latice è irritante per
le mucose). Infiorescenze disposte in ombrelle
Euphorbia dulcis L.