Asinara_Book_ita - page 263

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in schiarite dei boschi, su suoli argillosi ed umiferi, da subaridi a freschi,
piuttosto ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana
superiore. Il nome generico deriva dal greco 'kirsos' (varice) per l'antico uso
contro le vene varicose; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e
significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita bienne.
Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
Cistus monspeliensis
L.
Il cisto di Montpellier è una specie a distribuzione stenomediterraneo-
macaronesica presente in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale e
meridionale salvo che nelle Marche e in Umbria. Sull'Isola dell'Asinara è
diffusa un po' ovunque, specialmente nelle zone già soggette a incendio. Si può
rinvenire nelle località di Castellaccio, Cala Arena, Punta Scomunica, Punta
Maestra Serre, Elighe Mannu, Punta Fregata, Zonca, Cala Tappo, Cala dei
Ponzesi, Fornelli e Punta Sabina (Bocchieri, 1988). Cresce sia su substrati
calcarei che su substrati silicei (con optimum su questi ultimi), in macchie e
garighe mediterranee, formando dense popolazioni soprattutto in aree soggette
a ripetuti incendi. Il nome generico, dal greco 'kìsthos' (capsula, cesta), allude
forse alla forma del frut
to e appare già in Dioscoride per designare una pianta da cui si estraeva una sostanza resinosa
(ladano) usata come incenso; il nome specifico si riferisce alla città di Montpellier, nei cui dintorni la specie è presente.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Cistus salviifolius
L.
Il cisto a foglie di salvia è un arbusto mediterraneo presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige. Sull'Isola
dell'Asinara è localizzata vicino alla strada nei tornanti presso Punta Sa Nave.
Cresce in garighe o in boschi molto aperti su substrati silicei, ove è a volte
dominante, con optimum nella fascia mediterranea. La germinazione dei semi
dopo il passaggio del fuoco aumenta di 10 volte, un adattamento che permette
a questa pianta di colonizzare vaste aree colpite da incendi. A seguito del
passaggio del fuoco, si sviluppa abbondante da seme ma, essendo brucato dagli
animali del pascolo, risulta in breve tempo meno comune di
Cistus
monspeliensis
che invece viene rifiutato. Il nome generico, dal greco 'kìsthos'
(capsula, cesta), allude forse alla forma del frutto ed appare già in Dioscoride
per designare una pianta da cui
si estraeva una sostanza resinosa (ladano) usata come incenso; il nome specifico allude
alle foglie simili a quelle della salvia da cucina. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Clematis cirrhosa
L.
La clematide cirrosa è una specie a distribuzione stenomediterraneo-turanica
presente in Toscana, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Cresce nelle siepi e
nei cespuglieti, con optimum nella fascia mediterranea. Sull'Asinara è diffusa,
ad esempio presso il Rio di Baddi Longa, a Elighe Mannu e tra le rupi del
Castellaccio (Bocchieri, 1988). La pianta è tossica in tutte le sue parti per la
presenza di protoanemonina. Il nome generico deriva dal greco 'klematis',
diminutivo di 'klêma' (tralcio di vite), in riferimento al portamento lianoso; il
nome specifico si riferisce alla presenza di cirri con cui la pianta si ancora al
substrato. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: agosto-
febbraio.
Clematis vitalba
L.
La vitalba è una liana europea presente in tutte le regioni d'Italia, dal livello del mare sino alle faggete termofile
montane. Sull'Isola dell'As
inara è rara; è presente nelle zone di macchia alta a nord di Trabuccato. Nelle boscaglie può
formare intrichi impenetrabili, soprattutto in forre fresche ed umide. Appare, spesso con l'edera, anche in ambienti
urbani. Ha la capacità di aggrapparsi e arram
picarsi su alberi e arbusti, spesso danneggiandoli per l'abbondante
sviluppo fogliare. La pianta è tossica in tutte le sue parti per la presenza di protoanemonina. In passato veniva chiamata
'erba dei cenciosi' in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni ed ulcerazioni con le sue foglie per
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