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flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico
si riferisce al Giappone, una delle aree di origine. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Fiori e frutti disposti in corimbi. Fiori bianchi, formantisi dopo le foglie. Frutto nero
Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó
Questa sottospecie del sanguinello ha una distribuzione sudeuropeo-pontica
ed è presente in Italia continentale, con ampie lacune. Sostituisce la subsp.
sanguinea
in tutta la nostra regione, ove è diffusa e comune. Cresce nei
boschi termofili a carpino nero e roverella, nei loro mantelli e nelle siepi,
dal livello del mare sino alla fascia montana inferiore. In passato i semi
macinati fornivano un olio combustibile per le lampade, mentre dalla
corteccia si estraeva una tintura brunastra per tingere tessuti di lana, lino,
cotone e seta. Il nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro),
da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude alla durezza del legno; il
nome specifico allude al colore rosso dei giovani rami e delle foglie in
autunno. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura:
(aprile) maggio-giugno.
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Fiori e fruitti disposti all'ascella delle foglie. Fiori gialli, formantisi prima delle foglie.
Frutto rosso
Cornus mas L.
Il corniolo è una specie pontico-mediterranea-orientale presente in tutta
l'Italia continentale con optimum nella fascia submediterranea. Nella nostra
regione è molto diffuso ma con lacune nella bassa pianura e nelle parti più
fredde delle Alpi ove non supera la fascia montana inferiore; in Carso è
comune ovunque. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e roverella, nei
loro mantelli e nelle siepi, su suoli non molto profondi, sia calcarei che
arenacei, con altre specie di mantello. La precoce fioritura gialla spicca
nella vegetazione in abito ancora invernale. È una pianta molto resistente
sia a parassiti che a malattie. I frutti possono essere consumati freschi
oppure utilizzati nella preparazione di marmellate. Il legno, assai duro, si
presta alla costruzione di piccoli utensili come pestelli da mortaio,
ingranaggi dei mulini, etc.; gli antichi Romani lo impiegavano per la
fabbricazione delle aste dei giavellotti. Il nome generico deriva dalla radice
indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude
alla durezza del legno; il nome specifico, che in latino significa 'maschile',
quindi 'forte', 'robusto', fu usato per contrapporlo al
Cornus sanguinea
,
chiamato da Plinio 'Cornus femina'. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Piante spinoso-pungenti (con spine sulle foglie, sui fusti o
con rami terminanti in spina)
34
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Piante non spinose
50
34
Spine limitate all'apice delle foglie (non sono foglie, ma fusti modificati!)
Ruscus aculeatus L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
La distribuzione regionale si estende dalla costa sino alle Prealpi con
singole stazioni nei fondovalle alpini; in Carso è localmente comune.
Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi
decidui, su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-basici, al di sotto della
fascia montana inferiore. Tutta la pianta è tossica da fresca. Insieme
all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti
giovani sono commestibili previa cottura e vengono consumati come gli