17
42
Foglie trifogliate (con 3 sole foglioline)
43
42
Foglie con più di 3 foglioline
44
43
Foglie bianco-pelose di sotto. Frutto nero a maturità
Rubus canescens DC.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine apomittica
ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Il rovo canuto è
una specie sudeuropea spesso confusa con specie affini, presente in tutta
Italia, salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna, dal livello del mare ai 1200 m
circa. Cresce in orli di boschi xerofili, nelle radure, in lande incespugliate,
su suoli argillosi spesso decalcificati, da neutri a subacidi. I frutti sono
commestibili. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino
'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie dello stesso
genere (come il lampone); il nome specifico allude alla peluria biancastra
della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
43
Foglie verdi di sotto. Frutto bluastro a maturità
Rubus caesius L.
I rovi sono un gruppo difficilissimo di specie di origine apomittica ed
ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Questa è una specie
abbastanza facilmente riconoscibile, a distribuzione eurasiatica, presente in
tutte le regioni dell'Italia continentale (la presenza in Sicilia è dubbia). La
distribuzione regionale è estesa a tutto il territorio; in Carso è comune, ma
meno di
R. ulmifolius
, con cui spesso ibrida. Originaria di boschi igrofili, è
passata a stazioni disturbate piuttosto umide, come margini di fossati e
siepi, su suoli fangosi o argillosi spesso inondati, ricchi in composti azotati
ed in basi, poco umiferi, dal livello del mare alla fascia montana. I frutti
sono commestibili. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal
latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie dello
stesso genere (come il lampone); il nome specifico, che in latino significa
'azzurro', allude al colore delle more leggermente pruinose. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
44
Foglioline a margine intero
45
44
Foglioline a margine dentato
46
45
Foglie semplicemente imparipennate
Robinia pseudoacacia L.
La robinia è una specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal
Canada nel 1601 e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni.
Nella nostra regione è ampiamente diffusa dalla costa ai fondovalle del
settore alpino; in Carso è comune ovunque. Cresce sempre in ambienti
disturbati come scarpate, margini stradali, boschetti presso gli abitati e le
linee ferroviarie, su suoli da freschi a subaridi, con il sambuco nero e varie
specie nitrofile ruderali, dal livello del mare alla fascia montana. È una
pianta rustica e a rapido accrescimento, che tende a soppiantare la
vegetazione locale divenendo spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo
ornamentale per il fogliame e la fioritura; il legno, resistente alle
intemperie, è utilizzato per palerie e come combustibile; i semi, la scorza e
le radici contengono sostanze tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui
miele (miele d'acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono
utilizzati in erboristeria ed in alcune regioni italiane vengono mangiati
fritti. Il genere è dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico
IV di Francia, nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il
nome specifico significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
45
Foglie 2 volte paripennate
Gleditsia triacanthos L.
Lo spino di Giuda è una specie di origine nordamericana, spesso coltivata
in parchi, viali e giardini, presente in Italia come avventizia, con ampie