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lacune, dal livello del mare ai 500 m circa. È abbastanza diffusa nelle parti
più calde della nostra regione anche se mostra scarsa tendenza a
spontaneizzarsi. È una pianta molto rustica che si adatta bene anche ad
ambienti inospitali, con terreni poveri e sabbiosi, resistendo molto bene a
condizioni avverse come la siccità e le basse temperature e tollerando bene
anche gli inquinanti atmosferici. Cresce in boschetti artificiali, lungo
scarpate e margini stradali, a volte su muri, con altre specie introdotte quali
ailanto, brussonezia, robinia, etc. Il genere è dedicato al botanico tedesco
Johann Gottlieb Gleditsch (1714-1786); il nome specifico in greco significa
'con tre spine'. Il nome comune 'spino di Giuda' si riferisce invece alla
corona di spine della Passione di Gesù, secondo quanto riportato dai
Vangeli. Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio.
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Foglie palmate. Frutto a mora
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46
Foglie pennate. Frutto diverso da una mora
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47
Fiori rosa. Polloni senza peli ghiandolari.
Rubus ulmifolius Schott
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine apomittica
ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Il rovo comune è
una specie mediterraneo-atlantica presente in tutta Italia al di sotto della
fascia montana superiore. Cresce nelle boscaglie rade, nelle pinete a pino
nero, negli orli dei boschi e sui muretti a secco, formando spesso intrichi
impenetrabili nell'ultimo stadio della degradazione forestale, sia su calcare
che su substrati arenacei, su suoli ricchi in composti azotati, da freschi a
subaridi. I frutti sono commestibili. Il nome generico, di antico uso,
potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di
alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il nome specifico
allude alle foglioline un po' asimmetriche simili alle foglie dell'olmo.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Fiori bianchi. Polloni con peli ghiandolari
Rubus canescens DC.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine apomittica
ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Il rovo canuto è
una specie sudeuropea spesso confusa con specie affini, presente in tutta
Italia, salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna, dal livello del mare ai 1200 m
circa. Cresce in orli di boschi xerofili, nelle radure, in lande incespugliate,
su suoli argillosi spesso decalcificati, da neutri a subacidi. I frutti sono
commestibili. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino
'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie dello stesso
genere (come il lampone); il nome specifico allude alla peluria biancastra
della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie lucide e coriacee, sempreverdi
Rosa sempervirens L.
La rosa sempreverde è una specie mediterranea presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige. La
distribuzione regionale si concentra lungo la costiera triestina, con poche
stazioni lungo le coste friulane. Cresce nelle macchie e negli aspetti più
caldi dei boschi caducifogli e relativi mantelli, sia su calcare che su marne
ricche in basi, su suoli argillosi abbastanza profondi, aridi d'estate, al di
sotto della fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
mediterranea. I falsi frutti, ricchi di vitamina C, possono venir usati per la
preparazione di marmellate. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal
greco 'rodon', con identico significato; il nome specifico allude alle foglie
sempreverdi Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
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Foglie opache e sottili, non sempreverdi
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