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Pianta con rami terminanti in spina. Frutto carnoso. Legno di odore sgradevole
(scortecciare un rametto!)
Rhamnus cathartica L.
Lo spinocervino è una specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Sardegna, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. La distribuzione regionale si estende su tutto il
territorio, con una lacuna centrata sulle Alpi Giulie. Cresce in boschi
submesofili e ai loro margini, a volte negli aspetti più freschi delle siepi, su
suoli argillosi neutri e piuttosto umiferi, ricchi in basi, da freschi a subaridi.
La pianta, soprattutto i frutti, è velenosa ed i frutti, come indica il nome
specifico, venivano usati quale drastico purgante. Quelli acerbi erano un
tempo utilizzati per colorare le stoffe. Il nome generico, già usato dagli
antichi, è di etimologia incerta; il nome specifico deriva dal greco 'katháros'
(puro) alludendo alle proprietà purganti. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie con nervature non arcuate. Fiori e frutti disposti in
racemi piramidali
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Foglie con nervature fortemente arcuate. Fiori e frutti non
disposti in racemi piramidali
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Foglie più lunghe di 10 cm. Piccolo albero
Ligustrum lucidum W.T. Aiton
Il ligustro lucido è una specie originaria di Giappone, Corea e Cina,
introdotta in Europa nel XVIII secolo come pianta ornamentale e oggi
molto comune in parchi, giardini e nelle alberature stradali, a volte in
cultivar con foglie variegate. È una pianta molto rustica e non molto
esigente. I frutti sono tossici. Il nome generico, già in uso al tempo dei
Romani per indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del
latino 'ligare' (legare), perché i rami terminali venivano usati per legature e
intrecci. Il nome specifico allude alle foglie lucide.
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Foglie più brevi di 10 cm. Arbusti
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Rami giovani finemente lanuginosi
Ligustrum vulgare L.
Il ligustro comune è una specie delle zone temperate dell'Eurasia, presente
in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna. La distribuzione regionale
copre l'intero territorio; in Carso è comunissima ovunque ma forse è più
abbondante su substrati arenacei. Cresce nei mantelli dei boschi decidui
termofili ma anche nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a
profondi e freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia
montana. Tutte le parti della pianta, soprattutto le bacche, contengono
glucosidi e sono tossiche; in passato il succo dei frutti veniva utilizzato per
colorare di rosso il vino o per produrre inchiostri; la scorza contiene una
sostanza utilizzata come colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta
mellifera, utilizzata per la formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50
anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare'
per la flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome
specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso,
frequente'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Rami giovani glabri
Ligustrum japonicum Thunb.
Il ligustro giapponese è una pianta originaria dal Giappone centro-
meridionale (Honshū, Shikoku, Kyūshū, Okinawa) e dalla Corea. Fu
introdotta in Europa a scopo ornamentale e a volte appare allo stato
subspontaneo, soprattutto in aree urbanizzate. Tutte le parti della pianta,
soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la