117
269
Calice non diviso sino alla base in 5 segmenti lineari. Piante con caratteristiche diverse
270
270
Corolla a forma di botticella, con 2 lobi ben sviluppati rivolti verso l'alto, gli altri 3 ridotti
Scrophularia nodosa L.
La scrofularia nodosa è una specie a vasta distribuzione circumboreale pre-
sente in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Calabria. La di-
stribuzione regionale copre l’intero territorio; nell'area di tudio la specie è
piuttosto comune, soprattutto nella Conca di Sauris. La specie origina da bo-
schi umidi e freschi dai quali è poi passata agli orli di boschetti disturbati, su
suoli limoso-argillosi profondi, umiferi, da freschi a periodicamente inonda-
ti, ricchi in composti azotati, dal livello del mare a circa 1800 m. La pianta è
leggermente tossica (iridoidi e saponine). Il nome generico deriva dall'antica
ed errata credenza che alcune specie del genere fossero un efficace rimedio
contro la scrofola, un'infezione dei linfonodi; il nome specifico si riferisce ai
noduli presenti nell’apparato radicale. Forma biologica: emicriptofita scapo-
sa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
270
Corolla di aspetto diverso
271
271
Calice con 4 denti. Frutto a capsula
272
271
Calice con 5 denti. Frutto a tetrachenio (4 nucule disposte in croce)
277
272
Corolla più lunga di 1.5 cm, di color viola scuro
Bartsia alpina L.
La bartsia è una specie a vasta distribuzione artico-alpina presente lungo
tutto l'arco alpino dal Friuli alla Liguria. La distribuzione regionale è este-
sa a tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di studio è diffusa e piutto-
sto comune, soprattutto al di sopra della fascia del faggio, ad esempio nei
dintorni di Casera Razzo a 1800-1900 m. Cresce in pascoli, praterie, prati
umidi e rocciosi, ambienti nivali, preferibilmente su substrati calcarei, dalla
fascia montana superiore a quella alpina. Il genere è dedicato al medico di
Königsberg J. Bartsch (1710-1738), amico di Linneo, che gli consigliò di par-
tire come medico per il Suriname, dove morì in giovane età. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
272
Corolla più breve di 1.5 cm, non di color viola scuro
273
273
Brattee (foglie) almeno 2.5 volte più lunghe che larghe
Euphrasia salisburgensis Funck ex Hoppe
L’eufrasia di Salisburgo è una pianta annua delle montagne dell'Europa me-
ridionale presente su tutte le catene montuose dell'Italia continentale salvo
che in Puglia (in Calabria non è stata più ritrovata in tempi recenti). La di-
stribuzione regionale è estesa a tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di
studio è piuttosto comune: è stata osservata ad esempio presso Baita Domini,
sul M. Tiarfin, sul M. Tinisa, presso gli Stavoli Hotzach, da 1500 a 2100 m.
Cresce nei pascoli alpini e subalpini a
Sesleria
su substrati calcarei, da cui
spesso scende nei prati aridi della fascia montana. Le piante di questo genere
sono emiparassite (parzialmente parassite) e ottengono alcuni elementi mi-
nerali dalla pianta ospite; a differenza delle piante totalmente parassite, pos-
siedono radici e foglie verdi e possono anche sopravvivere per conto proprio.
Il nome generico deriva dal greco e significa 'trovarsi bene': la corolla simile
ad un occhio con ciglia suggeriva proprietà per la cura delle malattie oculari;
il nome specifico si riferisce alle Alpi del Salisburghese, da cui la specie fu
per la prima volta descritta. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-settembre.
273
Brattee (foglie) meno di 2.5 volte più lunghe che larghe
274
1...,115,116,117,118,119,120,121,122,123,124 126,127,128,129,130,131,132,133,134,135,...508