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Foglie con spine molli, non o poco pungenti
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Capolini eretti, avvolti da una foglia bratteale ovata
Cirsium oleraceum (L.) Scop.
Il cardo giallastro è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente
in quasi tutte le regioni dell'Italia settentrionale (ma incerta in Piemonte,
non più ritrovata in Val d'Aosta e segnalata per errore in Liguria), e nelle re-
gioni centrali sino all’Abruzzo. La distribuzione regionale si estende a quasi
tutto il territorio, dalla costa alle Alpi, con lacune nella bassa pianura friula-
na; la specie manca sul Carso triestino; nell'area di studio è diffusa ma non
comunissima. Cresce in prati umidi, fossi e paludi, su suoli freschi, spesso
torbosi, dalla fascia planiziale a quella montana superiore. Le foglie giovani
ed i ricettacoli sono commestibili. Il nome generico deriva dal greco 'kirsós'
(varice), alludendo ad una presunta efficacia nella cura delle vene varicose;
il nome specifico è dovuto alla commestibilità della pianta e significa 'che si
può mangiare in insalata'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-settembre.
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Capolini penduli, non avvolti da una foglia bratteale ovata
Cirsium erisithales (Jacq.) Scop.
Il cardo zampa d’orso è una specie delle montagne dell'Europa meridionale
presente in tutte le regioni dell’Italia centro-settentrionale sino alle monta-
gne della Campania. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree
montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è molto diffusa e comune,
soprattutto nei boschi della Conca di Sauris, superando i 1900 sul M. Mor-
genleit. Cresce in boschi aperti, cedui, forre umide, presso le sorgenti dai
500 ai 1800 m circa ed è una delle più diffuse componenti della vegetazione
di alte erbe che accompagna le schiarite e i margini dei boschi montani. Il
nome generico deriva dal greco 'kirsos' (varice) per l'antico uso contro le
vene varicose; il nome specifico, già usato da Plinio per una pianta diversa,
ha etimologia incerta. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fio-
ritura: giugno-agosto.
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Infiorescenza almeno in parte di colore blu-ametista, con numerose squame raggianti attorno
al capolino
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Fiori di colore roseo-violetto e infiorescenza di altro aspetto
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Capolino circondato da 4-6 brattee. Foglie basali a base non cuoriforme
Eryngium amethystinum L.
La calcatreppola ametistina è una specie a distribuzione centrata sull’Europa
sud-orientale, presente in tutte le regioni d’Italia salvo che in Val d'Aosta,
Piemonte e Sardegna. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto
il territorio, con un’ampia lacuna nella bassa pianura friulana e nel settore
alpino più orientale; nell’area di studio la specie è poco frequente e gene-
ralmente confinata a quote basse. Cresce in siti assolati e caldi in prati ari-
di, ove in passato era favorita dal pascolo, su suoli piuttosto primitivi ricchi
in scheletro e poveri in sostanze azotate, sia calcarei che arenacei purché
ricchi in basi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. La pianta
viene spesso utilizzata nelle composizioni floreali secche in quanto il colore
azzurro delle ombrelle si conserva per lungo tempo. Il nome generico è di
etimologia incerta, forse deriva dal greco antico 'erungion' (riccio) alludendo
alla spinosità di queste piante; il nome specifico si riferisce alla caratteristica
colorazione blu-ametista. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-agosto.
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Capolino circondato da più di 10 brattee. Foglie basali intere e a base cuoriforme
1...,177,178,179,180,181,182,183,184,185,186 188,189,190,191,192,193,194,195,196,197,...508