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Asplenium seelosii Leyb. subsp. seelosii
L’asplenio delle Dolomiti è una specie a distribuzione gravitante nelle regio-
ni mediterranee centro-occidentali, in Italia presente lungo tutte le regioni
dell'arco alpino salvo che in Val d'Aosta e Liguria. La distribuzione regionale
è ristretta alle aree montuose del Friuli, con lacune nelle catene alpine più
interne; nell'area di studio la specie è molto rara. Cresce su rupi e pareti
calcaree o dolomitiche, in siti piuttosto riparati e ombreggiati, dalla fascia
montana inferiore a quella alpina. Il nome generico deriva dal greco 'a' (con-
tro) e 'splen' (milza), per l'antico ed ingiustificato uso di
A. ceterach
contro i
calcoli della milza; la specie è dedicata a G. Seelos (1831-1911), naturalista
di Bressanone. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporifica-
zione: giugno-settembre.
493
Foglie semplicemente pennate
494
493
Foglie 2-4-pennate
500
494
Pianta con fusti fogliosi e fiori
Poterium sanguisorba L. subsp. balearicum (Bourg. ex Nyman) Stace
La salvastrella minore è un’entità a distribuzione centrata sull’Europa sudo-
rientale presente in tutte le regioni d’Italia salvo forse che in Val d'Aosta. La
distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; nell'area di studio la
specie è comunissima, soprattutto al di sotto della fascia subalpina. Cresce
in prati e pascoli aridi, ma anche ai margini delle strade, in aiuole e scarpate,
su suoli limoso-argillosi ricchi in basi e a volte anche in composti azotati, dal
livello del mare alla fascia montana. La pianta odora lievemente di cetriolo e
le foglie tenere possono essere consumate crude in insalata, oppure impiega-
te come aromatizzante; un tempo l’uso alimentare era molto più diffuso, al
punto che in alcune regioni d’Italia si usa ancora l’antico detto ‘l’insalata non
è bella se non ha la pimpinella’ (dove ‘pimpinella’ era l’antico nome volgare
di questa pianta). Il nome specifico deriva dall'antico ed ingiustificato uso
di
Sanguisorba officinalis
, indotto dal colore rosso dei fiori, per curare ferite
sanguinanti. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: lu-
glio-agosto. Syn.:
Sanguisorba minor
Scop. subsp.
balearica
(Bourg. ex Nyman)
Muñoz Garm. & C. Navarro
494
Piante senza veri fiori, riproducentisi per mezzo di spore (felci)
495
495
Pianta apparentemente con una sola foglia inserita su un fusto verticale terminante in una foglia modificata
portante sporangi
Botrychium lunaria (L.) Sw.
Il botrichio lunaria è una felce a vasta distribuzione subcosmopolita presente
sui monti di tutta Italia; più comune sulle Alpi, diviene rara nell'Appennino
settentrionale e rarissima in quello meridionale. La distribuzione regionale è
estesa a tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è abba-
stanza diffusa ma non molto comune: è stata osservata ad esempio presso gli
Stavoli Rucharlanar, a Casera Losa, sul M. Festons, sul M. Tudaio di Razzo.
Cresce in pascoli d'altitudine, con optimum dalla fascia montana superiore a
quella alpina. Il nome del genere deriva dal greco 'botrys' (grappolo d'uva)
per l'aspetto del segmento fertile della fronda; il nome specifico si riferisce
alla forma a mezzaluna delle pinne. Forma biologica: geofita rizomatosa. Pe-
riodo di sporificazione: giugno-agosto.
495
Piante con più foglie, di solito disposte a cespo. Sporangi disposti sulla pagina inferiore delle
foglie
496
496
Foglie più strette di 1.5 cm
497
496
Foglie più larghe di 1.5 cm
498
1...,183,184,185,186,187,188,189,190,191,192 194,195,196,197,198,199,200,201,202,203,...508