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Margine dei lobi fogliari intero o quasi. Segmenti senza orecchietta basale. Indusio mancante
Polypodium vulgare L.
Il polipodio comune, o falsa liquerizia, è una felce a vasta distribuzione eu-
rosiberiana presente in tutte le regioni d’Italia salvo forse che in Calabria e
Sicilia. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio, con
una vasta lacuna nella porzione centrale e meridionale della pianura friulana;
nell'area di studio la specie è diffusa e piuttosto comune. Cresce sia su rupi e
vecchi muri che in ambienti boschivi, ad esempio su vecchie ceppaie, su sub-
strati poveri in calcio e ricchi in humus e argille, tendenzialmente subacidi,
dal livello del mare alla fascia montana superiore. Il rizoma ha sapore dolce
di liquirizia per la presenza di glicirrizina e veniva usato a scopo medicinale;
l’ingestione in quantità eccessive può però provocare disturbi gastrointesti-
nali. Il nome generico in greco significa 'dai molti piedi' e si riferisce al rizo-
ma ramificato; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa
'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Perio-
do di sporificazione: marzo-settembre.
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Margine con numerosi denti acuti. Segmenti con un'orecchietta basale. Indusio presente
Polystichum lonchitis (L.) Roth
La felce lonchite è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente
lungo tutto l’arco alpino e sempre meno frequente lungo gli Appennini sino
alla Calabria. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree montuose
del Friuli; nell'area di studio la specie è diffusa soprattutto nelle aree con
substrati silicei, ad esempio nella forra del Lumiei o presso Casera Razzo.
Cresce in luoghi pietrosi, fessure di rupi marnoso-arenacee e ambienti ru-
pestri nei boschi, in prevalenza su substrati silicei, con optimum nella fascia
montana superiore. Il nome generico deriva dal greco 'polys' (molti) e 'sti-
chos' (linea), alludendo ai sori disposti in più file; il nome specifico in greco
significa 'lancia', in riferimento alle pinne simili a un ferro di lancia. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: giugno-agosto.
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Piante con fiori, riproducentisi per mezzo di semi
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Piante senza veri fiori, riproducentisi per mezzo di spore (felci)
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Fiori grandi (8-15 mm), rosei o violetti. Stami con filamento appiattito, in alto largo quanto l'antera
Thalictrum aquilegiifolium L. subsp. aquilegiifolium
Il pigamo colombino è una specie europea presente in tutte le regioni dell’I-
talia continentale. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto il ter-
ritorio, con una lacuna lungo le coste; nell'area di studio la specie è molto
diffusa ma non comunissima. Cresce in boschi di solito esposti a nord, ai loro
margini e nelle radure, su suoli limoso-argillosi freschi, talvolta addirittura
inondati, abbastanza ricchi in composti azotati e in humus, dalla pianura alla
fascia montana superiore. Tutta la pianta è velenosa per la presenza di un
glicoside cianogenetico; dalle radici si possono estrarre pigmenti gialli che
una volta si impiegavano nella tintura della lana. Il nome generico deriva da
una pianta menzionata da Dioscoride, quello specifico si riferisce alle foglie
simili a quelle di
Aquilegia
. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio-luglio.
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Fiori piccoli (3-5 mm), gialli o verdastri. Stami con filamento sottile, filiforme
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