283
807
Piante laticifere (attenzione! lavarsi bene le mani dopo averle toccate: il latice è irritante)
808
807
Piante non laticifere
815
808
Ghiandole non a forma di mezzaluna
809
808
Ghiandole a forma di mezzaluna
812
809
Capsula a pareti lisce
Euphorbia helioscopia L. subsp. helioscopia
L’euforbia calenzuola è una pianta annua a distribuzione originariamente
eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, di antica introduzione al limite
settentrionale dell'areale, presente in tutte le regioni d’Italia. La distribuzio-
ne regionale si estende su tutto il territorio; nell'area di studio la specie si
concentra presso gli abitati, da Ampezzo a Sauris di Sopra. Cresce in vege-
tazioni ruderali o arvensi, ai margini di strade, presso gli abitati, nelle vigne,
nei campi abbandonati, in giardini e orti, su suoli da freschi ad aridi in estate,
ricchi in composti azotati, da basici a subacidi, dal livello del mare alla fascia
subalpina. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare
reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re
Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico deriva dal greco 'helios' (sole)
e 'scopein' (guardare), cioè 'pianta che guarda il sole'. Forma biologica: tero-
fita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
809
Capsula a pareti verrucose
810
810
Brattee ovali o ellittiche, a base ristretta
Euphorbia carniolica Jacq.
L’euforbia di Carniola è una specie dell'Europa sudorientale presente in tutte
le regioni dell’Italia settentrionale salvo che in Val d'Aosta e in Liguria. La
distribuzione regionale si concentra nella parte più occidentale del territorio,
dal Carso goriziano ai fondovalle delle Alpi Giulie, con poche stazioni spar-
se nelle Alpi e Prealpi Carniche e alcune stazioni nell'alta pianura friulana;
nell'area di studio la specie è piuttosto rara e confinata a quote basse. Cresce
in boschi aridi e aperti di latifoglie decidue, in pinete e faggete termofile, a
volte su pietraie, dalla fascia submediterranea a quella montana inferiore. Il
latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni foto-
allergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di
Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le
sue proprietà; il nome specifico si riferisce alla Carniola (l'attuale Slovenia)
ove la specie è diffusa. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
810
Brattee ovato-triangolari, con base allargata o troncata
811
811
Fusti striati e angolosi almeno in alto
Euphorbia angulata Jacq.
L’euforbia angolosa è una specie dell'Europa sudorientale ad areale subpon-
tico, in Italia presente nelle regioni nord-orientali dalla Lombardia al Friuli.
La distribuzione regionale è di tipo prealpico-carsico, con le stazioni più set-
tentrionali sulle Alpi Carniche meridionali; nell'area di studio la specie è più
frequente nelle faggete, ad esempio nel Bosco Flobia. Cresce in boschi aridi
di latifoglie, su suoli piuttosto acidi e su substrati di preferenza silicei, con
optimum nella fascia submediterranea. Il latice è velenoso: molto irritante
per le mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva
da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.),
che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico si
riferisce ai fusti angolosi. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
811
Fusti cilindrici o poco angolosi
1...,281,282,283,284,285,286,287,288,289,290 292,293,294,295,296,297,298,299,300,301,...508