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Fusto a sezione triangolare. Infiorescenza circondata da vistose brattee gialle. Foglie del fusto al massimo 4
Chrysosplenium alternifolium L.
L’erba milza comune è una specie a vasta distribuzione circumboreale pre-
sente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino centro-settentrionale. La
distribuzione regionale si estende a tutte le aree montuose del Friuli (con
un singola stazione lungo il corso dell'Isonzo); nell'area di studio la specie
è abbastanza diffusa, ma solo localmente comune, presso gli abitati e nelle
schiarite delle faggete tra i 1400 e i 1700 m. Cresce in boschi umidi (soprat-
tutto faggete), nelle forre, lungo le rive dei ruscelli, su suoli umidi e ricchi
di sostanze azotate, con optimum nella fascia montana. Le foglie, piuttosto
amare, possono essere consumate in insalata ma sembra abbiano proprietà
lassative. Il nome generico deriva dal greco 'chrysos' (oro) e 'splen' (milza)
e significa 'piante con fiori d'oro che guariscono le malattie della milza', per
l’antico e non comprovato uso a scopo medicinale; il nome specifico si rife-
risce alle foglie alterne, che la distinguono da un'altra specie congenere con
foglie opposte. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
giugno-agosto.
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Fusto a sezione non triangolare. Infiorescenze non circondate da brattee gialle. Foglie del fusto
più di 4 (ATTENZIONE! Gruppo molto difficile, nel dubbio fermarsi ad Alchemilla sp.)
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Ipanzio (parte del fiore compresa tra il peduncolo e il calice) glabro in tutti i fiori (raramente con
pochissimi peli sparsi in alcuni fiori)
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Ipanzio (parte del fiore compresa tra il peduncolo e il calice) chiaramente peloso in almeno
alcuni fiori
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Piccioli e/o fusti tutti glabri o con peli appressati (con inclinazione minore di 30 gradi)
Alchemilla glabra Neygenf.
La ventaglina glabra, che appartiene ad un difficilissimo complesso di specie
apomittiche, è presente lungo tutto l'arco alpino e sugli Appennini sino al
Molise. La presenza in Friuli è dubbia e richiede conferma. Cresce in prati
umidi, lungo ruscelli e nei pressi di sorgenti, dalla fascia montana a quella
subalpina. Il nome generico allude all'antico uso di questa pianta da parte
degli alchimisti: in realtà non veniva usata la pianta, ma le minute goccioline
di rugiada che si formano sulle foglie per il fenomeno della guttazione, che
venivano raccolte e costituivano la cosiddetta 'acqua celestiale' o 'acqua dei
saggi'; il nome specifico in latino significa ‘senza peli’. Forma biologica: emi-
criptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Piccioli e/o fusti almeno in parte con peli eretti o con inclinazione maggiore di 30 gradi
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Pelosità di fusti e piccioli compresa tra 30 e 90 gradi, oppure tutti i peli esattamente perpendicolari al fusto
Alchemilla subcrenata Buser
La ventaglina subcrenata, che appartiene ad un difficilissimo complesso di
specie apomittiche, è presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino
centro-settentrionale. La distribuzione regionale, ancora poco nota, sembra
ristretta alle Alpi Carniche occidentali. Cresce in prati umidi, lungo ruscelli e
nei pressi di sorgenti. Il nome generico allude all'antico uso di questa pianta
da parte degli alchimisti: in realtà non veniva usata la pianta, ma le minute
goccioline di rugiada che si formano sulle foglie per il fenomeno della gutta-
zione, che venivano raccolte e costituivano la cosiddetta 'acqua celestiale' o
'acqua dei saggi'; il nome specifico significa ‘debolmente crenata’ e si riferisce
al margine delle foglie con radi denti ottusi. Forma biologica: emicriptofita
rosulata. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Pelosità di fusti e piccioli almeno in parte con inclinazione maggiore di 90 gradi
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